Un ingegnere aerospaziale della Cornell University ha sviluppato un progetto con cui chiunque potrà lanciare in orbita un nanosatellite con una spesa di soli 300 dollari.
I nanosatelliti sono utilizzati per applicazioni particolari e sono relativamente semplici, essendo formati da un microcontrollore, modulo radio per il collegamento a terra e lo scarico dei dati e pannelli solari per l’alimentazione.
Il costo della messa in orbita dei satelliti è però determinato dalla loro massa e i nanosatelliti, pur avendo dimensioni molto ridotte, non sfuggono a questa logica di mercato. Il progetto, battezzato KickSat, prevede di alloggiare decine di questi nanosatelliti in un contenitore cubico che sarà a sua volta posizionato sul vettore per la messa in orbita. Una volta raggiunta la quota stabilita, un comando radio farà aprire un vano del contenitore e i nanosatelliti verranno posizionati sulle loro rispettive orbite.
Per il progetto KickSat il suo ideatore, l’ingegnere Zac Manchester, chiede 300 dollari, con l’obiettivo di coprire il costo della realizzazione e dei primi 100 nanosatelliti da lanciare, stimato in circa 30.000 dollari.
Se l’idea dovesse avere il successo sperato, con più di 1000 sponsorizzazioni si potrebbe pensare di realizzare microchip personalizzati con cui ogni progettista potrebbe pensare di inviare in orbita un proprio nano satellite. Sfruttando reti radio amatoriali, il segnale inviato dai satelliti, di bassa potenza, potrà essere ricevuto ed analizzato in qualunque punto della terra per tutta la vita del dispositivo che, dato che verrà posizionato in orbita bassa, non sarà superiore a qualche giorno prima che il rientro nell’atmosfera terrestre lo disintegrerà.
Yari Sanfelice
foto: czcube.org
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