L’automobile è stata, è e sarà sempre una principale fonte di introiti fiscali per qualunque governo, regione, provincia e comune in Italia.
La legge di bilancio 2018, approvata in parlamento, più precisamente dalla maggioranza di governo gialloverde, aveva previsto l’introduzione di una nuova tassa sull’auto, che prevedeva un bonus/malus, simile alle polizze assicurative RCA, solo che in questo caso i cattivi sono rappresentati da chi compra auto che emettono “troppa” CO2. Nella prima bozza la nuova imposta avrebbe colpito la stragrande maggioranza delle autovetture vendute in Italia, anche la più amata dagli italiani, la Fiat Panda, che nel solo 2018 ha immatricolato 124.266 unità (fonte UNRAE, unione rivenditori auto estere). Il bonus sarebbe spettato ai veicoli elettrici, ibridi e a metano.
Gli addetti ai lavori al testo hanno fin da subito giustificato la necessità di una tassa sull’emissione di CO2 prodotta dall’auto come principale causa dell’effetto serra e di voler incentivare la diffusione di autoveicoli completamenti elettrici.
Dopo molte polemiche, il testo ha subito una discreta rielaborazione escludendo dalla Ecotassa tutti i veicoli che emettono meno di 160 g/km di CO2, con un’imposta crescente che parte da 1.000 euro per la prima classe 161 -170 g/km, seconda classe 171-200 g/km: 1.600 euro, terza classe 201-250 g/km: 2.000 euro, quarta ed ultima classe, superiore a 250 g/km: 2.500 euro; inoltre la completa esclusione di incentivi all’acquisto di autoveicoli a metano.
Per l’ecobonus il testo prevede un incentivo che sarà limitato ai veicoli con emissioni di anidride carbonica fino a 70 g/km e prezzo di listino inferiore a 50 mila euro Iva esclusa, quindi parliamo di circa 61.000 euro compresa Iva; si può ottenere anche un bonus se al momento dell’acquisto si decide di rottamare un veicolo obsoleto ed inquinante appartenente alle classe di emissione euro 0,1,2,3,4.
I tempi dell’Ecobonus ed Ecotassa
Era stato previsto che il testo entrasse in vigore dal 1° marzo 2019. Sembrava tutto pronto quando il primo marzo il portale previsto dal governo e messo in opera dal ministero dello Sviluppo economico per pagare l’Ecotassa è entrato regolarmente in funzione, mentre il portale per ricevere l’Ecobonus ancora non è attivo e non è possibile al momento sapere quando lo sarà. Per ricevere l’Ecobonus è importante prenotare l’incentivo perché i fondi disponibili sono pochi: 60 milioni per il 2019, 70 milioni per il 2020 e 2021; esauriti i fondi non si potrà usufruire del bonus.
L’introduzione di una nuova tassa sull’automobile era inopportuna, vista anche la situazione precaria del comparto automotive italiano ed europeo che in questi ultimi mesi arranca, soprattutto per marchi generalisti che hanno tra i loro clienti privati i primi acquirenti, ancora sofferenti per gli effetti negativi della crisi economica. La necessità di favorire una maggiore diffusione di veicoli a trazione elettrica a livello nazionale, in chiave ecologica, si poteva studiare meglio, partendo prima dalle infrastrutture di ricarica, poi incentivare l’acquisto dei mezzi, o almeno contestualmente, prevedendo un fondo di qualche centinaio di milioni di euro; più che un’Ecotassa sarebbe stato più corretto incentivare l’acquisto di nuovi veicoli, sia elettrici, benzina, ibridi, eco-diesel, metano e gpl, magari a fronte di rottamare veicoli vecchi mal tenuti che rappresentano anche un problema per la sicurezza.
Al momento Ecobonus non pervenuto (se previsto, speriamo sia presto disponibile), Ecotassa pronta, questa è l’Italia!
Fonte foto: controcopertina.com
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