Lavinium: visita guidata al Museo Archeologico nella città sacra ai Latini

museo archeologicoLa redazione di InLibertà apre il 2017 ancora all’insegna dell’arte e dell’archeologia.

Sabato 7 gennaio 2017, lo ricordiamo ai nostri lettori, ci sarà una visita guidata straordinaria del Museo Civico Archeologico Lavinium e dell’area archeologica.

Il Museo Archeologico, nato nel 2005, si trova in un edificio situato a Pratica di Mare, presso il Borgo Medievale che occupa l’acropoli dell’antico centro di Lavinium, la città sacra dei Latini.

VISITA MATTUTINA Ore 10.00 – VISITA POMERIDIANA Ore 15,00

Cenni storici:

L’antica città di Lavinium è ricordata dalle fonti soprattutto per “gli aspetti leggendari e religiosi”. Tra tutti, storici ed artistici, anche la narrazione della fondazione da parte di Enea , probabilmente derivata da Timeo (fine del IV sec.a.C.), ripresa da Licofrone (fine IV-inizi III sec.a.C.) e consacrata da Virgilio nella sua Eneide.

museo-civico-archeologico-laviniumLa storia non tanto della scoperta ma della ri-scoperta di Lavinium affonda le sue radici in un tempo lontano, “quando gli archeologi Ferdinando Castagnoli (toponomastica italiana, topografia urbanistica di Roma antica) e Lucos Cozza avviarono nel 1955-56 le ricerche, mettendo in luce importanti complessi sacri, come quello delle Tredici Are e l’Heroon di Enea, come anche importanti e storiche strutture abitative, produttive (mercati, per esempio) e pubbliche nell’area propriamente urbana, e anche zone di necropoli”. 

Più recentemente le ricerche, sotto impulso della Soprintendenza per i Beni Culturali, Architettonici e ArcheologiciSopraintendenza speciale per i Beni Archeologici di Roma,  si sono concentrate sulla “verifica delle emergenze e sullo studio dei materiali archeologici”.
Di grande importanza ricordiamo – nelle parole del sopraintendente – “gli scavi del santuario costiero di Sol Indiges , il luogo mitico dello sbarco di Enea”,  dirette appunto da Alessandro M. Jaia, dell’Università Sapienza di Roma.

Gli scavi nell’area urbana – come letto in riviste di archeologia specializzate  –  hanno dimostrato che “la città era ampiamente abitata dalla fine del VII sec. a.C . e raggiunse nel corso del VI sec.a.C. la massima espansione, con edifici coperti di tegole, una cinta muraria e viabilità”.

museo-articoli-localiNei santuari, come quello dedicato a Minerva, i devoti donavano preziose statue votive (oggi al Museo Lavinium , all’interno di un innovativo percorso multimediale) o ceramiche funzionali al culto. Al centro della città, la piazza del Foro, provvista di un grande tempio a tre celle e da Augusteum che ha restituito ritratti della famiglia giulio-claudia, con le vicine terme di epoca imperiale, confermano la vitalità del centro, anche se con respiro meno ampio, in piena età romana“.

Un particolare complesso che vogliamo ricordare è quello delle Tredici Are, un luogo sacro la cui vita inizia alla metà del VI secolo a.C.

Tra i reperti più antichi segnaliamo i corredi funebri della necropoli protostorica, con tombe datate tra il X e il VII sec. a.C. cui appartengono oggetti preziosi e molto particolarei: gioielli, anche per le bambine, i monili e gli strumenti di lavoro femminili, fusi, fusaiole, pesi da telaio e rocchetti, esposti nello spazio denominato “Mundus Muliebris” insieme ad altre teste e busti che illustrano i riti praticati nel santuario.

Le attuali vicende di profughi e migranti ci richiamano a letture classiche (Eneide e Odissea), da ravvivare con l’apporto dell’archeologia e di moderne, efficaci presentazioni musicali.
A Lavinium, ricordiamo  vicinissima a Tor Vaianica, oggi Pratica di Mare e punto di attracco di Enea secondo la leggenda, possiamo imbatterci nelle illuminanti quanto precise e puntuali spiegazioni della dott.ssa Galante che  rendono parlanti per noi i reperti del ricco deposito votivo del santuario di Minerva Tritonia (statue, ex-voto, gioielli).

Ammirevole anche il dispositivo di presentazione: gli iniziali riferimenti all’Eneide si arricchiscono via via con installazioni, moderne tecnologie, allestimenti scenografici, ricostruzioni in 3D, colone sonore. Molto attraenti  sono infatti le animazioni sul mondo delle donne e la tessitura, e i filmati sul viaggio di Enea e sulla costruzione di una nave nell’età del bronzo.

Un ricordo dei due grandi archeologi scomparsi:

Oltre a Federico Castagnoli, archeologo ed esperto di topografia urbana antica, scomparso nel 1988, ricordiamo anche l’altro archeologo, Lucos Cozza, scomparso nel 2011. Nel 2014, nell’ex Cartiera Latina a Roma, era stato inaugurato il nuovo spazio intitolato proprio all’archeologo Cozza; un luogo di lettura e studio dedicato al mondo della bici, (delle ciclabili e dell’eco-sostenibile), in tutte le sue sfaccettature

museo-laviniumVisita guidata gratuita e a numero chiuso del Museo. Previsto il pagamento del biglietto all’ingresso.

Prenotazione obbligatoria: tel. 06/91984744

Prossimi appuntamenti: da febbraio e per tutti i mesi successivi.

Ringraziamo per la disponibiltà il sito
www.culturalazio.it/musei/pomezia/

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