Lazio, così non va!

petkovicPrestazione deludente dei capitolini, fermati dall’Atalanta 2-1

”Dobbiamo sfatare il tabù trasferte” diceva Petkovic, alla vigilia della sconfitta maturata dai suoi ragazzi all’Atleti Azzurri D’Italia. I biancocelesti ci hanno provato, affidandosi, di nuovo, ai propri giovani, senza risultati. Ben magra consolazione il primo goal in Serie A del classe ’93 Perea. La Lazio torna da Bergamo con tante insicurezze, tra le voci che parlano di dimissioni del tecnico, accompagnate dalle relative smentite, e la pazienza sempre più vacillante dei tifosi, stanchi di una squadra di una lentezza impressionante, con la testa, probabilmente, rimasta al 26 Maggio. Il primo tempo della partita è stato soporifero, per usare un eufemismo, fino al minuto 40, quando l’Atalanta inizia a mettere alle corde la Lazio, segnando, con un bel destro di Cigarini, un minuto più tardi. Spogliatoi, strigliata dell’allenatore, rientro in campo e i capitolini sembrano aver ritrovato verve, grazie anche all’entrata in campo del clamorosamente lasciato fuori Candreva.

Una Lazio più propositiva, che trova il goal. Galvanizzati dalla rete segnata, i biancocelesti tentano, invano, di segnare la seconda rete. Ma, sul più bello, un errore di Cavanda consente a Cigarini di lanciare a rete Denis, che insacca a porta vuota, dopo aver saltato di netto Marchetti. Il goal del 2-1, segnato nei minuti finali del match, taglia le gambe ai biancocelesti, costretti a tornare a Roma amareggiati e consapevoli di aver buttato 3 punti che avrebbero potuto ottenere senza troppi patemi. La Lazio non c’è, è rimasta alla finale di Coppa Italia. Vincere in trasferta sembra una chimera, ma i problemi stanno a monte. Il pesce puzza sempre dalla testa, come si suol dire.

Facile attaccare Petkovic, che ha le sue colpe, è vero, ma non ha una rosa adeguata al perseguimento degli obiettivi che Lotito va tanto sbandierando. Lotito che ha preferito stare a Salerno, piuttosto che seguire a Bergamo la squadra di cui si professa tifoso. Lotito che si vanta di aver costruito una squadra da Champion’s che, però, ha una manovra lenta e compassata e non ha i ricambi adatti ad affrontare tre competizioni. Nel frattempo, la Lazio non vince più e tifosi cominciano ad indispettirsi. Serve cambiare qualcosa. Serve tornare ad essere la S.S. Lazio.

di Daniele Pizzonia

foto: ecodibergamo.it

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