Entro il 2020 le città europee ridurranno le proprie emissioni di gas serra del 40%. Non un semplice auspicio, ma un vero e proprio progetto che coinvolge sia le capitali europee sia le piccole realtà, gli enti locali e i privati.
La sfida si chiama Smart City, il progetto della Commissione Europea che chiama i piccoli e grandi centri urbani d’Europa a diventare le “città del futuro”, modelli di efficienza nell’utilizzo delle risorse energetiche e ambientali. In particolare il risparmio energetico “è una delle leve che meglio si presta oggi ad essere utilizzata da parte di un ente locale”, sostiene Antonella Galdi, responsabile dell’Area Ambiente, Sviluppo e Innovazione dell’Anci. Un uso lungimirante e consapevole delle fonti energetiche, unito alla sensibilizzazione e alla collaborazione con imprese private, può davvero fare la differenza in tempi di tagli ai finanziamenti e disponibilità di risorse limitate.
Le città italiane che hanno presentato la propria candidatura all’Unione Europea per diventare Smart Cities sono Genova, Torino, Bari e Milano. Molti comuni italiani hanno sottoscritto il Patto dei Sindaci, altra iniziativa della Commissione Europea che coinvolge più di 1800 comuni europei e ne stimola il senso di appartenenza e la volontà d’iniziativa nell’attuare politiche di sviluppo sostenibili. Insomma, da una parte le grandi città, dall’altra le realtà locali. Senza dimenticare il terzo elemento, le imprese che foniscono soluzioni Ict, che subiscono un impulso virtuoso ad adattare le loro proposte alle nuove esigenze di ecocompatibilità del mercato.
Cosa possono fare e cosa hanno già fatto, in concreto, le città italiane e le imprese private per rispondere alla chiamata della Commissione Europea?
Gli esempi lodevoli sono molti, dal Car & Bike Sharing, alla sostituzione dell’illuminazione stradale con lampioni a basso consumo e intelligenti, in grado di abbassare l’illuminazione quando non è necessaria, agli Smart Building, edifici progettati con materiali in grado di assorbire CO2 e restituire energia.
Gli sviluppi vengono costantemente monitorati e certificati dall’Osservatorio Smart City nato dalla collaborazione tra Smau, l’evento fieristico dedicato all’informatica e alle nuove tecnologie, e Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Obiettivo dell’Osservatorio è anche, e soprattutto, quello di informare attraverso una serie di eventi nell’ambito delle fiere Smau di Milano, che si è tenuta ad ottobre e ha visto la partecipazione di almeno 40 espositori per le Smart Cities, Roma, Bologna, Padova e Bari.
di Eleonora Alice Fornara
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