Le interviste di ZioGiò – Vivere a Sydney, visitare Sydney

senza titolo per Home PageSydney è una città di circa cinque milioni di abitanti ed è la capitale del New South Wales, uno degli stati federati che fanno parte dell’Australia. Dopo la scoperta di questa zona da parte del capitano James Cook nel 1770, a partire dal 1788 vi venne fondata una colonia carceraria che fu meta di molte deportazioni di detenuti, principalmente di origine inglese ed irlandese. Attorno all’insediamento iniziò presto a formarsi una piccola città, che venne via via popolata da immigranti in cerca di opportunità nel nuovo mondo. I flussi di immigrazione, prima dall’Europa ed in seguito anche dall’Asia, continuarono a più riprese nel corso dei secoli XIX e XX, contribuendo a creare l’atmosfera cosmopolita che caratterizza la Sydney attuale. 

ZioGiò vi porterà alla scoperta di questa meravigliosa città in compagnia di Antonello, un ragazzo italiano che si è trasferito a Sydney lo scorso anno.

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Australia: Sydney capitale del New South Wales è situata a sud est sull’Oceano Pacifico

 

Antonello, il nostro Cicerone a Sidney (a sinistra)

Antonello, il nostro Cicerone a Sidney (a sinistra)

Ciao Antonello e buongiorno visto che sei avanti di dieci ore rispetto all’Italia, benvenuto alle interviste di ZioGió. Tanto per cominciare vuoi presentarti ai nostri lettori? Chi sei, cosa ci fai a ventimila chilometri da casa, quali sono state le motivazioni che ti hanno spinto a fare questa esperienza?

Ciao ZioGiò e grazie a te per questa intervista! Allora, chi sono? Mi chiamo Antonello, in Italia lavoravo in piscina come istruttore di nuoto e bagnino, ed in teatro come attore, regista e scrittore. Sono venuto a Sydney a giugno del 2015, avevo bisogno di cambiare aria perché erano successe tante cose, ci eravamo lasciati con la mia ragazza dopo sei anni di fidanzamento ed avevo perso mio papà. Ho scelto di venire a Sydney perché è la città dove da dieci anni vive mio fratello più grande, che ad agosto è diventato papà. Sydney è una gran bella città! Inizialmente ho vissuto per qualche mese con mio fratello a Canterbury, poi mi sono trasferito a Petersham, il quartiere dove vivono in prevalenza persone di origine portoghese

E’ stato complicato dal punto di vista burocratico trasferirsi a Sydney? 

No, il trasferimento è stato abbastanza semplice. Io ho fatto richiesta online per ‘Working Holiday Visa’ che un cittadino italiano può richiedere entro il trentunesimo anno di età e che mi è costato 420 dollari australiani, al cambio di allora circa 300 €. Con questo visto puoi lavorare al massimo sei mesi per la stessa compagnia, poi devi cambiarla. La validità è di un anno ed è rinnovabile per un altro anno, a patto di fare 88 giorni di lavoro in una fattoria, ad esempio raccogliere la frutta o badare al bestiame. In alternativa, per restare in Australia dopo il primo anno, si può fare un visto da studente se si è iscritti ad una scuola e così si può lavorare fino a venti ore settimanali. Un’ulteriore possibilità è che il datore di lavoro ti faccia da sponsor con un contratto di quattro anni: trascorsi due anni puoi fare richiesta per la ‘Permanent Resident’, da rinnovare ogni cinque anni a meno che non si richieda ed ottenga la cittadinanza australiana 

Una volta arrivato è stato facile trovare lavoro?

L'Harbour Bridge

L’Harbour Bridge

All’inizio è stato difficile per la poca dimestichezza con l’inglese. Dopo aver cercato lavoro senza successo come cameriere presso ristoranti italiani, ho iniziato a lavorare come barista presso un locale gestito da una mia amica. Poi ho seguito il corso di due giorni come istruttore di nuoto, ho fatto le ore di pratica e da ottobre 2015 ho cominciato a lavorare anche in piscina. Adesso continuo a lavorare due giorni alla settimana presso la caffetteria e lavoro in tre piscine diverse per conto della stessa compagnia, con la quale a fine marzo terminerò i sei mesi di lavoro consentiti dal visto. Lavorare con i bambini è divertente ed è anche molto utile per perfezionare l’inglese, perché non hanno peli sulla lingua e se sbaglio una cosa mi correggono, mentre gli adulti sono molto informali, loro dicono ‘easy-going’, quindi anche se fai degli errori ma riesci comunque a farti capire non te lo fanno notare  

Bene Antonello, cominciamo adesso a conoscere Sydney, però prima di farlo con gli occhi del turista vorrei che la osservassimo con gli occhi di chi ci vive e che sono quindi in grado di cogliere aspetti che normalmente sfuggono a chi trascorre solo pochi giorni in un posto. Cosa sei in grado di dirci riguardo a tematiche quali il sistema dei trasporti, la raccolta dei rifiuti, l’assistenza sanitaria? 

Per quanto riguarda i sistemi di trasporti ci sono dei treni di superficie molto efficienti, passano ogni quarto d’ora durante il giorno, ogni mezz’ora la sera tardi, si fermano durante la notte e ripartono la mattina presto. Il sistema di trasporti locale è molto ramificato e questi treni circolano sia all’interno di Sydney che all’interno di quella che è chiamata la ‘Greater Sydney’, raggiungendo i vari sobborghi che si susseguono senza soluzione di continuità. Ci si può spostare anche in autobus, ma in questo caso ovviamente i tempi di percorrenza sono più incerti a causa del traffico. C’è anche un efficiente sistema di traghetti. Relativamente alla raccolta dei rifiuti ogni villetta ed ogni palazzo ha i propri cassonetti di colori diversi per la differenziazione. Una volta alla settimana questi cassonetti vengono portati sul marciapiede ed i rifiuti vengono raccolti, mentre in giorni prestabiliti del mese si possono anche lasciare sul marciapiede i rifiuti ingombranti. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, per un cittadino italiano, facendo richiesta della carta ‘Medicare’, è gratuita per i primi sei mesi in virtù di una convenzione tra Italia ed Australia, mentre dopo è a pagamento 

 

Sydney Opera House

Sydney Opera House

Puoi descrivere brevemente Sydney dal punto di vista urbanistico?

Ogni zona di Sydney è caratterizzata dalla presenza prevalente di persone di una determinata nazionalità. Il centro città vero e proprio è chiamato la ‘City’ o ‘City Circle’, ci sono delle zone con grattacieli come ad esempio quella dove stanno costruendo il nuovo Casinò. Allontanandosi dal centro città si trovano sia palazzi che abitazioni singole, ma la tendenza è di abbattere case preesistenti e di costruirne di più grandi. Sydney in precedenza si espandeva prevalentemente in larghezza, mentre adesso tende a crescere in altezza e questo ad esempio crea problemi per quello che riguarda il parcheggio: se prima c’erano quattro case con quattro macchine adesso sorge un palazzo con trenta appartamenti e ci saranno trenta macchine da parcheggiare. In generale il traffico è in aumento

The Rocks, il nucleo più antico di Sidney

The Rocks, il nucleo più antico di Sidney

Credo che integrarsi in un posto dipenda dal proprio carattere ma anche dalla cordialità che le persone del luogo sono disposte a concedere ad un nuovo arrivato. Nel tuo caso sicuramente la presenza di tuo fratello è stato un fattore fondamentale per facilitarti l’integrazione: raccontaci quali sono i tuoi rapporti con gli abitanti di Sydney 

Secondo me è fondamentale la conoscenza della lingua: all’inizio ero un po’ impacciato e questo rendeva più complicato relazionarsi con le persone. Quando sono passato dalla prima piscina privata alle piscine dove lavoro adesso ho trovato gente molto più disponibile e nel frattempo il mio inglese è sicuramente migliorato, per cui sono riuscito ad integrarmi bene. In generale i Sydneysiders, gli abitanti di Sydney, hanno un approccio britannico, come indole sono distaccati, ci sono comunque persone disponibili ed altre meno. Può accadere che tu abbia un rapporto cordiale con una persona sul posto di lavoro ma che se la incontri al di fuori di quel contesto neanche ti saluta, mentre quando vai nei pub trovi spesso persone cordiali e disponibili. E’ difficile trovare australiani che lo sono da tante generazioni, la maggior parte hanno genitori o nonni che provengono da qualche altra parte del mondo, ci sono tantissimi greci, tanti italiani, tanti cinesi, tanti libanesi 

Bondi Beach, una delle spiagge più famose di Sidney

Bondi Beach, una delle spiagge più famose di Sidney

Visto che parliamo della popolazione, quali sono le condizioni di vita degli aborigeni? Sono integrati o vivono ai margini della società? 

Gli aborigeni vivono soprattutto nello stato Northern Territory, ce ne sono comunque in tutta l’Australia ed anche a Sydney, ma la maggior parte di quelli che puoi incontrare qui sono dei disadattati, alcuni vivono per strada e spesso sono ubriachi. Ci sono poi altre famiglie, magari anche miste, perfettamente integrate. C’è una zona abbastanza centrale abitata prevalentemente da aborigeni che si chiama Redfern dove le condizioni di vita sono molto migliori rispetto agli anni ‘60/70’ quando erano discriminati. Non pagano le tasse, prendono sussidi governativi, sono appassionati di football australiano e non è raro trovare giocatori aborigeni nelle squadre che partecipano all’Australian Football League

© M. Fagg Australian National Botanic Gardens

Australian National Botanic Gardens

A proposito di sport, quali sono quelli più seguiti a Sydney ed in Australia? 

Il cricket è molto seguito, come pure la Rugby League, vale a dire il rugby a 13. Un po’ meno seguito è il Rugby a 15, il calcio locale è uno sport minore, mentre viene molto seguito il calcio europeo. Durante l’inverno si giocano rugby a 13, rugby a 15 e football australiano, mentre d’estate si gioca a cricket ed a calcio. La pallacanestro non è seguita quanto gli altri sport 

Per quella che è la tua percezione quali sono le tematiche sociali più sentite a Sydney ed in Australia in generale?

Il maggior problema è rappresentato dalla droga, soprattutto quella chiamata ‘Ice’. Si tratta di metamfetamina e ci sono intere famiglie distrutte. Dal punto di vista politico poco dopo che sono arrivato qui c’è stato il cambio di primo ministro: nell’arco di un fine settimana Tony Abbott è stato sostituito da Malcom ThurnBall, in maniera quindi piuttosto rapida rispetto a quanto avviene in Italia. Ogni tanto ci sono manifestazioni per i diritti dei gay, per il diritto al lavoro, quando è scoppiata la guerra in Siria ci sono state manifestazioni affinché l’Australia accogliesse dei profughi e di recente c’è stata una protesta perché il governo voleva far espatriare delle famiglie di clandestini

Una coppietta di koala al Taronga Zoo

Una coppietta di koala al Taronga Zoo

Per concludere questa prima parte in cui guardiamo Sydney con gli occhi di chi ci vive, hai detto in precedenza che la comunità italiana è molto sviluppata: puoi descrivercela? 

Gli italiani in passato lavoravano prevalentemente nell’edilizia come muratori, idraulici o elettricisti, adesso per lo più sono ristoratori, camerieri, pizzaioli o cuochi. Quando parli con le persone anziane hai l’impressione che siano un pò all’antica, perché hanno mantenuto un modo di pensare e delle abitudini che in Italia abbiamo perso. Spesso ti raccontano di quando sono arrivati, magari in nave, di quanto hanno dovuto faticare per farsi una posizione ed essere ben visti. Le persone provenienti dall’Europa meridionale, italiani, spagnoli, greci, venivano chiamati abitualmente con il termine dispregiativo di ‘WOG’, acronimo che sta per ‘Western Oriental Gentleman’ e che in Inghilterra viene utilizzato per le persone di colore. All’inizio hanno dovuto combattere con questi pregiudizi, mentre adesso sono rispettati anche perché in massima parte si occupavano di edilizia e quindi hanno contribuito a costruire l’Australia 

Finora abbiamo guardato Sydney con gli occhi di chi ci vive. Adesso, come è vocazione di ZioGiò, parliamo di viaggi e quindi immaginiamo che un gruppo di amici stia programmando una vacanza in Australia e che la prima tappa sia Sydney, dove trascorreranno tre o quattro giorni per abituarsi al fuso orario e per cominciare ad entrare in sintonia con l’Australia: tu sei la loro guida, li andrai ad accogliere all’aeroporto e li accompagnerai alla scoperta di Sydney e dintorni 

Manly Beach

Manly Beach

Cominceremo con visitare l’Opera House, il teatro più famoso di Sydney, una imponente struttura fatta a vele costruita poco più di quarant’anni fa. Nei pressi c’è poi l’Harbour Bridge, un ponte costruito nel 1932 sul quale si può salire per una visita organizzata. Da lì ci sposteremo nella zona di The Rocks, una delle parti più antiche di Sydney e dove si trova il più antico pub della città. Un’altra attività che sicuramente faremo è un giro in traghetto per esplorare la zona del porto e risalire fino alla cittadina di Parramatta lungo il Parramatta River. Visiteremo anche i Royal Botanic Gardens, dove oltre alle tante piante si può osservare una colonia di pipistrelli insettivori con apertura alare fino a due metri. Andremo nella zona del Sydney Wildlife, dove visiteremo l’acquario e, prendendo il traghetto, il Taronga Zoo. Non possiamo tralasciare di andare in qualcuna delle famose spiagge di Sydney, ad esempio Bondi e Manly, per un po’ di relax fra bagno nell’Oceano Pacifico e sessione di surf. Percorreremo il Coastal Walk fra Bondi e Cogee e durante questa passeggiata vedremo un vecchio cimitero sulla scogliera con lapidi risalenti al XIX secolo. Visiteremo poi il Queen Victoria Building, un centro commerciale in stile vittoriano nella City, il Chinese Garden e la Sydney Tower, sulla cima della quale mangeremo nel ristorante panoramico girevole. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto per visitare Sydney i biglietti potranno essere comprati sia alle macchine distributrici che sopra gli autobus, ma potrebbero trovare più pratico ed economico utilizzare la cosiddetta ‘Opal Card’, che è una carta ricaricabile da passare davanti al lettore ogni volta che sali o scendi dal mezzo di trasporto e da cui viene scalato l’importo relativo alla corsa effettuata. Dopo otto corse, il resto della settimana si viaggia gratuitamente. Per scoprire i dintorni di Sydney andremo con una gita in giornata nella Hunter Valley, dove ci sono tante vigne e cantine per assaggiare il buon vino australiano. Se avremo tempo potremo anche andare e tornare in giornata con il treno alle Blue Mountains, una catena di montagne che offre la possibilità di fare belle escursioni e di visitare delle caverne

Interno del Queen Victoria Building

Interno del Queen Victoria Building

Sembra proprio una città interessante! In che periodo dell’anno consigli di visitare Sydney, tu che hai sperimentato sia il loro inverno che la loro estate? Da un punto di vista climatico e metereologico cosa deve aspettarsi un turista?

Quest’anno dal punto di vista climatico è stato un anno particolare: un inverno più freddo del solito, un’estate più fresca del solito ed adesso in autunno fa più caldo di quello usuale in questo periodo. La variazione climatica ricorda quella delle isole britanniche, ora c’è il sole e di punto in bianco comincia a piovere a dirotto, ma ad ogni modo secondo me non c’è un periodo particolare in cui visitare Sydney, a meno che non si voglia andare al mare o fare surf e nel qual caso è meglio venire d’estate, quindi fra dicembre e marzo. Bisogna tenere comunque presente che l’acqua dell’Oceano anche in estate non è molto calda 

Il nostro gruppo di amici è interessato non solo agli aspetti naturalistici, qual è la proposta culturale di Sydney oltre alla già citata Opera House? 

Ci sono in effetti molti teatri dove portare i nostri amici turisti, ad esempio io sono stato al Capitol Theatre nella City per il mio compleanno a vedere il musical ‘I Miserabili’ che avevo studiato all’Accademia, sono anche stato al Riverside Theater a Parramatta con mia madre, che era venuta per il battesimo di mio nipote, a vedere il musical ‘West Side Story’. Vengono organizzati anche molti concerti di artisti internazionali, due o tre anni fa c’è stato Ligabue, fra un po’ ci sarà addirittura Pupo!! Potrei portarli alla Gallery of New South Wales, una galleria d’arte, o al Playhouse Museum, un museo in cui sono stato per vedere la mostra ‘The Art of the Brick: DC Comics’, dove con i mattoncini Lego erano stati realizzati i personaggi dei fumetti Batman, Superman, Flash, Wonder Woman e tanti altri, e dove mio fratello aveva visto una mostra su Harry Potter con la ricostruzione di Hogwarts e di altri ambienti. Per chi viene a Sydney nel periodo fra fine febbraio ed inizio marzo può essere interessante assistere al Gay & Lesbian Mardi Gras, quando viene realizzata una sfilata per Oxford Street, la zona gay per eccellenza della città, con maschere e costumi, eventi e concerti 

Che cosa mangeranno a Sydney i nostri amici turisti? 

Gita alle Blue Mountains

Gita alle Blue Mountains

Potranno scegliere fra ristoranti etnici di qualsiasi parte del mondo, dal ristorante italiano a quello greco, dal portoghese al thailandese al giapponese e così via. Una particolarità riguardo la pizza è che qui la fanno molto ‘carica’, e l’ingrediente più diffuso e che trovi in qualsiasi piatto è l’ananas. Per un pasto veloce potranno andare da McDonald’s, da Kentucky Fried Chicken, da Subway oppure da Oporto che è una catena di fast food che ha avuto origine a Bondi Beach e che in seguito si è diffusa. C’è poi un tipo di locale giapponese molto divertente chiamato Teppanyaki, dove un cuoco cucina davanti a te su una piastra calda e ad esempio ti tira una ciotola di riso che devi prendere al volo oppure ti lancia un’omelette e pezzi che devi afferrare con la bocca!! La cucina australiana vera e propria è un po’ insipida, hanno ‘meat and three veggies’ (carne e tre verdure), ‘fish and chips’ (pesce e patatine, come gli inglesi) o se si vuole provare carne locale ci sono canguro, emu, coccodrillo… In alternativa si può andare al Fish Market per comprare e mangiare pesce pescato la mattina stessa. Un dolce tipico sicuramente da provare è lo ‘scones’, piccole brioches che vengono riempite di marmellata e panna 

Quindi l’offerta è molto varia, sia dal punto di vista culturale che naturalistico e gastronomico. Parliamo adesso di budget di viaggio: il nostro gruppo di amici cosa deve aspettarsi in termini di costi per mangiare, dormire e visitare Sydney? 

Una cantina nella Hunter Valley

Una cantina nella Hunter Valley

Purtroppo deve aspettarsi di spendere un bel po’ di soldi, perché Sydney è una città cara, soprattutto nella zona della City. Per dare un’idea, al Capitol Theatre al centro di Sydney un posto a metà sala può costare 170-180 dollari australiani, però se vai a teatro a Parramatta un posto fra le prime file ti costa intorno ai 50 dollari australiani (attualmente il cambio euro/dollaro australiano è intorno a 1,47 – NdR). Il caffè generalmente costa 3,50 dollari quello piccolo e 4 dollari quello grande, mentre un espresso viene 3 dollari. Una cena a base di pizza e birra può costare almeno 30/35 dollari australiani a testa, con i prezzi della pizza che vanno dai 18 ai 30 dollari. Ovviamente se vai al fast food spendi di meno, un menù costa intorno ai 12/15 dollari, così come per i ristoranti cinesi o giapponesi, che qui sono in gran parte gestiti da coreani. Per quanto riguarda i trasporti, come accennavo prima, conviene prendere la ‘Opal Card’: il prezzo delle corse varia in base all’orario (intorno ai 4 dollari nelle ore di punta, 2,60 dollari il resto della giornata) e dalla tipologia di trasporto (le corse in traghetto ad esempio costano 6/8 dollari). Per andare al Blue Mountains National Park si può prendere il treno dalla Central Station (linea BMT) per un costo di 5,81 dollari. Il Bridgeclimb, ovvero la scalata dell’Harbour Bridge, durante la settimana ha un costo di 158 dollari per gli adulti e di 128 dollari per i bambini, mentre nel fine settimana viene 178 dollari per gli adulti e 143 per i bambini. Per visitare il Taronga Zoo il biglietto costa 46 dollari per gli adulti e 26 dollari per i bambini, oppure si può fare il ‘family pass’ a 129,60 dollari, e se compri online si risparmia qualche dollaro 

So che hai in programma un giro per l’Australia prossimamente, vuoi parlarcene? Potrebbero essere le successive tappe di viaggio del nostro ideale gruppo di turisti 

 Partirò con un viaggio organizzato che da Sidney giungerà ad Alice Springs e si concluderà con la visita di Uluru, il nome aborigeno con cui è chiamata Ayers Rock, la montagna sacra. Ci saranno tappe a Camberra, Melbourne e Adelaide, a Twelve Apostles ed altre ancora. In seguito mi sposterò da solo con il pullman fino a Darwin, la capitale dello stato Northern Territory, quindi raggiungerò Cairns nel Queensland e da lì farò ritorno a Sidney passando per Brisbane. Ho preso dei biglietti che mi consentiranno di percorrere queste tratte scendendo e salendo dal pullman dove voglio 

Bene Antonello, sembra proprio un bel giro, mentre ascoltavo le tue parole stavo guardando la cartina dell’Australia e davvero viene voglia di viaggiare!! Allora, abbiamo visto Sydney sotto due angolazioni diverse, prima con gli occhi di un ragazzo italiano che si è trasferito lì per lavorare e poi con gli occhi del turista. Te la senti di dare un consiglio ad un altro ipotetico ragazzo italiano che voglia fare la tua stessa esperienza ed anche un consiglio al turista che volesse andare a visitare Sydney? 

Al ragazzo italiano consiglierei di approfondire la conoscenza dell’inglese. Gli australiani sono molto informali però devi avere la padronanza della lingua per integrarti bene e c’è una netta differenza fra il modo in cui si relazionano con chi parla bene l’inglese e quello con chi invece ha delle difficoltà. Un altro suggerimento è di fare le cose in regola dal punto di vista burocratico ed amministrativo. Per chi vuole visitare Sydney suggerisco di non tralasciare niente, di vedere tutto quello che c’è anche se può essere stancante e faticoso, ma ne vale veramente la pena! 

Caro Antonello, ZioGiò ti ringrazia per averci accompagnato in questo giro per Sydney e dintorni, ti ringrazia anche il nostro gruppo ideale di turisti e spero ti ringrazieranno anche i nostri lettori se avranno trovato interessante questa chiacchierata. Se vorrai nuovamente aiutarci a scoprire mondi lontani ci sentiremo fra un po’ e ci racconterai dei posti che avrai visto e delle emozioni che avrai provato durante il tuo viaggio ‘on the road’ in Australia

di Giovanni Gemelli (ZioGiò)

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