Uno spettacolo spassoso e brillante il monologo M’Accompagno da me di Michele la Ginestra questo venerdì alle 21,30 presso Le terrazze Teatro Festival. Un excursus fra personaggi improbabili accomunati da un unico denominatore: i reati previsti dal codice penale. Otto soggetti per l’innata trasversalità dell’attore romano, capace di lasciare emergere attraverso ciascuno le sfumature dalle più comiche alle più toccanti.
Lo show
«Tratta il tema carcerario attraverso una girandola di storie, ed è estremamente divertente. Partiamo con un avvocato che sostiene un’arringa come difensore di un attore, Michele La Ginestra, che è stato condannato in primo grado per essere il mandante di una biglia lanciata con una fionda ai danni di uno spettatore che aveva usato il cellulare durante il suo spettacolo teatrale»
Quel che accade sempre più spesso nella realtà
«Si, di persone che non riescono a staccarsi per un’ora e mezza di spettacolo da questo apparecchio infernale»
Un monito attraverso il teatro alla vita vera
«Certamente, e con la speranza che questa esortazione dia i suoi frutti, sebbene sia capitato di vedere qualcuno che proprio in quegli undici minuti in cui trattavo dell’argomento cellulari stava li a smanettare».
In quel caso cosa fai?
«Mi prendo la beata licenza di massacrarli con calma durante lo show (NDR sogghigna)».
Cosa vorresti suscitasse lo spettacolo una volta concluso?
«La maggior soddisfazione per me è chefacesse portare a casa a ogni spettatore qualcosa su cui riflettere, su cui confrontarsi con chi magari era vicino di poltrona».
Ironia ma di sostanza
«Ho sempre portato molti argomenti in teatro, anche di attualità come il pezzo finale che prende in esame il matrimonio, la confessione; ma all’interno dei monologhi che porto in scena c’è sempre un messaggio. Tornando al cellulare se lo usi in teatro; oppure parli a voce alta durante un viaggio in treno, dimostri di non avere rispetto per il genere umano e per quanti sono presenti in quel momento».
Fra i personaggi un writer
«Un racconto bellissimo che spiega il motivo per cui questo ragazzo si è messo a scrivere sui muri, ed emerge tutta la sua umanità, la sua solitudine, il suo modo di affrontare i ricordi attraverso quella che è una manifestazione d’arte. Una storia che ci insegna a fermarci per una volta a riflettere su alcuni comportamenti per trovare delle motivazioni più profonde che possono spingere una persona ad adottare determinati comportamenti; o a esprimersi in modi che ci appaiono fuori dagli schemi, e che giudichiamo negativamente a priori».
Oltre questo spettacolo hai altri impegni professionali?
«Sto scrivendo un nuovo spettacolo, anche se non so ancora quando lo farò, perché il prossimo anno tornerò in scena sia al Teatro 7 in Come Cristo Comanda che è stato un trionfo, con un’affluenza di pubblico eccezionale che, di nuovo al Sistina con E’ cosa buona e giusta, che ha ottenuto altrettanto successo».
Tv e cinema?
«Ci sono in ballo alcune cose. Nel frattempodovrei rifare Il programma del Secolo su Tv2000, e attualmente sono in onda su Alice tv in veste di conduttore con un nuovo programma di pasticceria Dolci Tentazioni conil maestro d’arte dolciaria Antonio Daloiso».
Cucini? «Si, mi piace e mi diverte».
Dolce o salato?
«Sono più un cultore del salato. In ogni caso, dopo quaranta puntate sulla pasticceria qualcosa sul tema ho cominciato a capirla anch’io. C’è poi da dire che vedi persone come Antonio Daloiso che cucinano e tu in confronto ti senti un incapace».
Fai sport?
«Gioco a tennis. Da ragazzo ero anche ‘abbastanza? forte, ho anche insegnato; pero ho sempre fatto molte cose insieme, per cui non ho dedicato allo sport la giusta attenzione».
Quindi oggi per te è uno svago?
«Si, anche se in campo mi rompo, non nel senso che mi annoio; ma proprio che ogni volta che gioco, mi rompo qualcosa: questioni anagrafiche….»
Segui il calcio?
«Lo seguo; ma il lavoro non mi ha consentito di vedere i mondiali per cui guardo i tratti salienti delle partite il giorno seguente su internet».
Vacanze?
«Senz’altro. Quest’anno in Sicilia, e mi piacerebbe poter fare qualche immersione. Mi piace il mare vissuto in modo dinamico: passeggiate, racchettoni, qualsiasi cosa ma mai nulla di statico, perché non rientra nel mio temperamento».
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