Il discorso di insediamento di Enrico Letta alla Camera, come da copione, è stato applaudito in larga scala. Saranno stati i contenuti a piacere ma, probabilmente, anche la necessità di un governo a tutti i costi ha fatto la sua parte. Infatti già dai prossimi giorni il Premier dovrà confrontarsi con il Pdl per la questione Imu.
Letta, lunedì, ha parlato essenzialmente di tre punti fondamentali del suo programma: Lavoro, crescita e Imu, temi ampiamente condivisibili, che hanno riscosso l’interesse delle aziende e dei sindacati.
Per quanto riguardo la tanto controversa faccenda Imu, Letta ha precisato che entro giugno ci sarà lo stop al pagamento “ per dare tempo a Governo e Parlamento di elaborare una riforma complessiva”. Come ribadito in una nota di ieri mattina dal ministro Franceschini: «L’Imu non verrà tolta, ci sarà una proroga per la rata di giugno. Avremo quindi un problema di cassa per i comuni e ci sarà anche la questione di evitare l’aumento dell’Iva nell’estate 2013. Ci siamo appena insediati, ma la prossima settimana vareremo un provvedimento apposito. È comunque nostra intenzione evitare decreti legge omnibus». Poi, per tutta la giornata di ieri si sono susseguite precisazioni, contrastanti, da parte di esponenti del Pd e del Pdl. Come quella del ministro degli Affari regionali Delrio “L’Imu verrà sospesa e non abolita” per finire con la dichiarazione in serata di Berlusconi «O l’Imu viene cancellata oppure il Pdl non sosterrà nessun governo Letta, neanche dall’esterno».
Qualche giorno fa il Presidente del Consiglio Letta aveva dichiarato “Di solo risanamento l’Italia muore”. Ribadendo l’importanza di sciogliere il nodo “esodati”. Tuttavia, ieri, in visita a Berlino dalla cancelliera Angela Merkel, secondo la quale “L’Italia è sulla buona strada”, il Premier ha annunciato che in Europa «Manterremo gli impegni presi» ma «il tema delle forme e dei modi con cui troveremo le risorse» ad esempio per l’Imu «è un fatto di casa nostra, non ho da spiegarlo a nessuno». E’ evidente che la questione Imu è la prima grana che Letta si troverà sul tavolo dopo il giro di presentazioni di questi giorni in Europa: ieri Berlino, oggi Parigi, domani a Bruxelles e la prossima settimana a Madrid.
Altri temi caldi dell’agenda riguardano la riduzione fiscale sul lavoro, punto focale dei suoi obiettivi :“Aiuteremo le imprese ad assumere i giovani a tempo indeterminato, con defiscalizzazioni o con sostegni ai lavoratori con bassi salari. Semplificheremo e rafforzeremo l’apprendistato; si devono ridurre le restrizioni al contratto a termine, finchè dura l’emergenza economica”.
Poi si è espresso circa la Cig, Cassa integrazione guadagni, per il quale è necessario “il rifanziamento”. Ma soprattutto ha usato un termine assai negletto al suo predecessore Monti, ovvero “equità” in riferimento alla lotta all’evasione fiscale attraverso la ridefinizione di“un fisco amico dei cittadini”.
Letta ha espresso toni decisi parlando infine del welfare: secondo il premier “quello tradizionale, schiacciato sul maschio adulto e su pensioni e sanità, non funziona più. Serve un sistema più universalistico e meno corporativo si dovranno estendere gli ammortizzatori sociali a chi ne è privo, a partire dai precari”.
Tra le ipotesi per lo sviluppo, ci potrebbe essere il finanziamento di progetti legati alla ricerca e l’innovazione.
Insomma al momento, escludendo la “grana” Imu, tutti sembrano contenti, da una parte e dall’altra, non ci rimane che aspettare e vedere se le parole si tramuteranno in fatti e soprattutto se i fatti daranno ragione alle parole.
di Redazione
foto: tg24.sky.it
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