Illustrissimo Professor Monti, in questo periodo storico, in Italia, la situazione è pesante per tutti i cittadini ed ognuno si chiede se tutto il rigore che occorre per risanarla debba sempre penalizzare i più deboli.
Non le sembra che sia giunta l’ora, Signor Presidente, di mettere in atto quelle misure che Lei stesso aveva previsto in caso di necessità? Mi riferisco, in primis, alla tassa sui patrimoni. Il presidente francese, Francois Hollande, ha avuto il coraggio di attuarla. Lei non pensa di arrivare a questa decisione, anche se dopo l’esempio della Francia? Sono convinta che una parte dei cittadini italiani sarebbe molto felice di vederla applicata.
E’ indubbio che tutti, almeno tra le classi meno abbienti, si sentirebbero più tutelati se si contribuisse secondo ricchezza. Ciascuno di noi sta sopportando enormi sacrifici, ma vorremmo, una volta tanto, che il rigore colpisse tutti indistintamente.
Egregio Professore, approfitto di questo spazio per ricordarLe alcune importanti misure che, suppongo (forse), siano già all’esame del Suo staff, i soliti furbi corrono e delle quali, per spirito di giustizia, aspetteremmo la soluzione.
Primo: ormeggiare le costose imbarcazioni presso i porti di nazioni con tariffe più economiche.
Secondo: ci sono persone che da quaranta e più anni percepiscono le famigerate pensioni baby. Non sarebbe ora di indagare sull’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) delle famiglie di tali pensionati e, finalmente, sospendere tale emolumento così a lungo percepito, anche se giustificato, all’epoca, con il bisogno di posti da assegnare ai profughi libici.
Le leggi si fanno, ma si possono anche cambiare!
Quante persone vivono oggi sotto la soglia di povertà senza poter sperare di ottenere di più, mentre altre, per anni, hanno beneficiato di pensioni regalate?
Siamo degli illusi nel credere che si possa raggiungere un po’ di giustizia?
Foto: rischiocalcolato.it
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