È stato liberato l’imprenditore spezzino Andrea Calevo, rapito lo scorso 16 dicembre da tre uomini armati a poca distanza dalla villa di Lerici dove abita.
I rapitori avevano richiesto, tramite una lettera spedita il 21 dicembre, un riscatto di otto milioni di euro che non sono mai stati versati. I carabinieri del Ros e gli agenti del Sco per giorni hanno intercettato le telefonate di almeno cento tra amici e conoscenti della famiglia Calevo, e proprio tramite le intercettazioni telefoniche sono infine giunti alla soluzione del caso.
A tradire i rapitori è stata una telefonata dalla prigione dell’imprenditore, una casa nella periferia di Sarzana di proprietà di Pierluigi Destri, fatta per ordinare una pizza per il rapito. Sono immediatamente finiti in manette Destri, mente del rapimento, anziano imprenditore di Sarzana e cliente dei Calevo, suo nipote, Davide Bandoni, disoccupato 22enne, e Fabjion Vila e Simon Halilaj, giovani albanesi. La procura continua a indagare su almeno 15 persone che sarebbero coinvolte a vario titolo nel rapimento.
Andrea Calevo dopo il rilascio ha raccontato di essere stato trattato bene dai rapitori anche se negli ultimi giorni il nervosismo era divenuto tangibile tra i rapitori e iniziava a temere il peggio: “Due giorni fa ho pensato anche che non sarei mai più tornato a casa perchè avevo un po’ perso le speranze, avevo paura che avendo loro paura mi potessero fare del male”. “Non ho assolutamente capito chi erano e non conoscevo nemmeno Destri – ha spiegato l’imprenditore – Mi hanno detto che è un mio cliente, ma non l’ho mai conosciuto. Non ho mai avuto problemi con clienti e con nessuno. Abbiamo avuto sempre degli ottimi rapporti con chiunque. Non ho mai avuto nessuna minaccia e nessuna ritorsione e non ho mai litigato per questioni di soldi. Sono una persona che piuttosto che litigare cerca di trovare un accordo”.
di Redazione
foto: today.it
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