Il tema della sicurezza idrica è particolarmente urgente alla luce dei cambiamenti climatici. Temperature più elevate e condizioni meteorologiche più estreme influenzano fattori ecosistemici e di sviluppo quali la frequenza e la distribuzione delle precipitazioni, lo scioglimento dei ghiacciai e l’aumento dei flussi fluviali; l’innalzamento del livello del mare minaccia a sua volta la disponibilità di acqua dolce a causa dell’intrusione d’acqua salata nelle riserve sotterranee.
Garantire la disponibilità e l’accesso alle risorse idriche insieme alla costruzione di una governance locale e globale per un’efficace gestione delle risorse ambientali e degli ecosistemi sono una priorità dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Problemi di genere?
Il cambiamento climatico è un fenomeno globale con effetti che variano significativamente in base alle condizioni geografiche, economiche e sociali delle realtà colpite.
Gli impatti derivanti da siccità e/o inondazioni colpiscono più duramente le fasce più povere e vulnerabili della popolazione mondiale. Economie di sussistenza, come l’agricoltura e la pesca, sono per natura più sensibili alle imprevedibili e distruttive intemperie del clima. La mancanza di risorse economiche e tecnologiche adeguate e l’assenza di efficaci strategie di adattamento rendono i gruppi più svantaggiati sproporzionalmente esposti agli effetti dei cambiamenti climatici rispetto alle aree più sicure del Nord Europa. Simili divari sono destinati a crescere, esacerbando così un circolo vizioso di insicurezza alimentare, povertà e violenze.
Ma il cambiamento climatico è anche un problema di genere. Le disparità derivanti dagli effetti dei cambiamenti climatici non si riscontrano solo tra nazioni, bensì anche all’interno delle stesse società. Studi e ricerche rivelano che uomini e donne sono colpiti diversamente dal fenomeno climatico, soprattutto in aree con condizioni sociali ed economiche già compromesse, con effetti ineguali su sicurezza alimentare, condizioni di salute, disponibilità di risorse, rischio di essere soggetti a violenze, possibilità di emigrare altrove (UN Women 2017).
Cosa si intende per genere?
Intendiamo per “genere” un elemento costitutivo delle relazioni sociali basato sulle differenze percepite tra i sessi (Scott 1988).
Riferendoci a esso come costrutto sociale piuttosto che biologico, il genere diventa così un discorso e una pratica in grado di riprodurre una serie di aspettative sociali ed economiche, connesse a norme ritenute socialmente valide e culturalmente accettabili in relazione ai concetti di mascolinità e femminilità.
Per le stesse ragioni possiamo riferirci a una rappresentazione concreta di dinamiche di potere tra uomini e donne in termini di accesso economico, politico e militare (Jacoby 2002).
Secondo la definizione fornita dall’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità (Documento “Gender, Climate Change and Health” 2014), norme, ruoli e relazioni di genere sono determinanti in materia di vulnerabilità e capacità di adattamento delle famiglie – quindi delle società – all’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute. Tale fragilità è tuttavia fortemente influenzata tanto dalla biologia quanto dalle differenze esistenti nei ruoli e responsabilità sociali.
Asimmetrie
Madri e giovani donne sono interessate in modo asimmetrico dalle sfide ambientali rispetto alle loro controparti maschili a causa di “attribuzioni, posizioni e funzioni specifiche del genere (Littig 2002). Tra le principali cause di questa discrepanza, vi sono infatti condizioni ecologiche, fattori biologici e sociali.
Matrimoni forazti, divari retributivi, un accesso limitato all’istruzione e alla formazione sono alcune delle realtà più ricorrenti parlando di disuguaglianza economica ed esclusione sociale (Onu 2012).
Ancora, l’11% della popolazione mondiale non ha accesso a una fonte di acqua pulita (Unicef-Oms 2019); le donne sono in genere coloro che ne sopportano il fardello più grande essendo spesso obbligate a camminare per chilometri prima di raggiungere una fonte di acqua potabile. Molte donne e ragazze sono infatti le prime utenti e gestrici delle risorse naturali nel settore agricolo, nonché principali caregiver e custodi degli ambienti domestici.
I funzionamenti biologici di mestruazioni e gravidanze richiedono ad esempio cure attente e gravose che rischiano di rimanere spesso insoddisfatte. In tempi di siccità o scarsità di acqua pulita, la priorità è riservata a bisogni più urgenti, come bere e cucinare, a discapito di pratiche iginiche femminili.
Agenda internazionale e prospettiva di genere
Tutela dell’ambiente e lotta al riscaldamento globale da un lato, valorizzazione della donna nelle società e del lavoro femminile dall’altro sono gli estremi di uno stesso sforzo globale. Un nesso tutt’altro che nuovo all’interno delle organizzazioni internazionali.
Crescente nel dibattito pubblico è la consapevolezza di come l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne giochino un ruolo fondamentale nella riduzione delle vulnerabilità dai cambiamenti climatici e nell’accrescimento delle capacità di resilienza sociale ed ecologica.
In occasione della 25° Conferenza delle parti (COP) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), è stato adottato il Piano d’azione di genere (GAP – Gender Action Plan).
Il suo scopo è rendere le attività delle istituzioni sensibili al genere e trasformative, quindi più efficaci, efficienti e di successo, rimediando alle disparità di genere esistenti e ridefinendo ruoli e relazioni di genere attraverso linee guida su una paritaria e reciproca integrazione.
Connessioni
Il mondo sta oggi arrancando per far fronte agli impatti devastanti del nuovo Coronavirus.
La crisi pandemica ci ha aperto gli occhi su quanto il cambiamento climatico sia direttamente connesso alla nostra salute, dando prova di ingestibili ripercussioni nel breve e nel lungo periodo.
Affrontare proattivamente i fattori trainanti del cambiamento climatico significherebbe influenzare in maniera determinante i risultati sulla salute pubblica e quella dell’intero pianeta.
Foto di Gerhard G. da Pixabay
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