L’intelligenza artificiale come strumento per l’individuazione delle minacce biologiche

intelligenza artificiale

La diffusione dell’epidemia da Coronavirus-nCoV 19 ha confermato, in maniera inesorabile e crudele, che la minaccia cosiddetta “invisibile” è al tempo stesso “sottovalutata”, poiché non si percepisce alcun rischio perché non la vediamo, non la tocchiamo e, di conseguenza, non essendoci stress, non generiamo il neurotrasmettitore del sistema nervoso simpatico, ovvero l’adrenalina. 

Parimenti, la minaccia invisibile lancia la sfida del Terzo Millennio, quella “biologica”, inattesa e destabilizzante. Ma cosa si può fare per individuare “mostri” come il Coronavirus, al fine di mitigarne gli effetti e adottare idonee e tempestive misure di prevenzione? 

Si può fare attraverso la creazione di una piattaforma italiana di intelligenza artificiale, appositamente plasmata da alcuni tra i più autorevoli esperti di minacce biologiche, grazie allo studio sul “dove” (sui social network per esempio) e sul “cosa” analizzare. La piattaforma nasce dalla proficua sinergia tra la società modenese Expert System e Osdife, l’Osservatorio sulla Sicurezza e Difesa Cbrne, acronimo che raccoglie le sfide chimiche, biologiche, radiologiche, nucleari ed esplosive. 

L’obiettivo è di “produrre e diffondere conoscenza” in ambito Cbrne, attraverso l’utilizzo degli algoritmi di intelligenza artificiale e l’analisi di enormi quantità di dati, imprescindibili per domare fenomeni inattesi e per anticiparli con idonee misure di prevenzione. Il Coronavirus è il fenomeno imprevisto per eccellenza, su cui serve poter disporre immediatamente di informazioni, come per esempio i sintomi di contagio o l’esposizione in determinate zone. “Non è possiamo aspettare che un’organizzazione come l’Oms dichiari problemi di questo tipo perché, come purtroppo è evidente in queste settimane, è già troppo tardi” – così dichiara Andrea Melegari, Senior Executive Vice Presidente Defence, Intelligence & Security di Expert System.

L’Osdife ha lavorato incessantemente, attraverso interviste e incontri, nazionali e internazionali, con esperti del settore militare, civile, dell’intelligence e della comunità scientifica, alla realizzazione di questa piattaforma che è già operativa e sta fornendo i primi risultati. Per il Presidente dell’Osdife Prof. Roberto Mugavero “il nostro impegno ora è aumentare le capacità e prestazioni della stessa anche in funzione della specifica emergenza COVID-19”. Questa intelligenza artificiale sarà in grado di anticipare, di gran lunga, l’early warning su minacce biologiche. Il funzionamento sarà garantito attraverso l’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale, addestrati sulle parole-chiave da ricercare tra le “open source”, dalle piattaforme social ai siti web, passando attraverso i quotidiani locali e altre sorgenti disponibili online.

Secondo Melegari sarà come installare dei sensori sui canali in cui la gente comunica, così da poter intercettare i segnali deboli, ovvero quelli che l’uomo non è in grado di individuare. In parole povere, “se per esempio venti persone di uno stesso luogo hanno i medesimi sintomi e lo scrivono su sui social, noi lo intercettiamo”, dichiara l’esperto. Inoltre tutto questo sarà reso possibile anche grazie all’ausilio della semantica, poiché le persone si esprimono con linguaggio naturale. Grazie a questo aspetto, rimarca il Prof. Mugavero, “abbiamo sviluppato specifiche aree di ricerca delle sorgenti, social network, link web e documenti reperibili, su parole-chiave riferite al dato da analizzare a validare, senza rompere alcun tipo di privacy”.

Così, attraverso l’analisi di “rilevatori di basso livello” e falsi negativi, la piattaforma si “aziona” come un allarme se riscontra, ad esempio, che alcune persone accusano gli stessi sintomi (pur attraverso una narrazione diversa), nello stesso luogo e nello stesso frangente, magari riscontrando l’anormalità rispetto al normale picco d’influenza nella medesima area. Questo sistema è in grado di poter realizzare la detection (rivelazione) degli indicatori che consentirebbe di riconoscere l’insorgenza di un focolaio in una certa area.

Per il Prof. Mugavero “dobbiamo mettere a fattor comune tutte le capacità che abbiamo, mediche, tecniche e scientifiche, così da controllare nel minor tempo possibile la diffusione dell’evento in corso”. Poi, “dobbiamo assicurarci che la prossima volta, sperando che sia sempre più lontana, saremo ancora più preparati per affrontare la minaccia”.

La capacità di elaborare il linguaggio naturale fornisce ai sistemi intelligenti la possibilità di leggere e capire il linguaggio utilizzato dagli esseri umani. Questa capacità si dimostra essenziale in tutte le applicazioni dell’intelligenza artificiale che richiedano la ricerca di informazioni, la risposta a domande, la traduzione o l’analisi di testi.

La difficoltà principale di questo processo è sicuramente l’ambiguità che caratterizza i linguaggi naturali, ma la ricerca continua degli esperti sopracitati nonché la loro preparazione riconosciuta a livello internazionale permetteranno di governare al meglio questi fenomeni imprevisti, attuali e futuri.


Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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