Salvo aver più volte affibbiato l’appellativo – di identificazione politico-ideologica – «conservatore» a Nichi Vendola, cui ribadisce l’impossibilità di collaborare in un’eventuale grande colazione di maggioranza, Mario Monti si dice fedelmente contrario ai matrimoni gay e alle adozioni per le coppie omosessuali: «Il mio pensiero è che la famiglia debba essere costituita da un uomo ed una donna, e ritengo necessario che i figli crescano con una madre ed un padre». Le dichiarazioni hanno portato alle dimissioni immediate di Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it ed unico omosessuale candidato nella lista Monti, che preferisce togliere il premier dall’imbarazzo.
Nel corso dell’intervista a SkyTg24 condotta da Ilaria D’Amico – riveniente dal contingente successo mediatico dopo l’intervista a Berlusconi – Monti risponde in ossequio al duello a distanza approntato con il leader del centrodestra, ostentando una profonda tranquillità rispetto all’improbabile vittoria elettorale che incoronerebbe il Cav premier: «Gli italiani sono pieni di buonsenso, non sono matti». Esclude dunque ogni tipo di livore, ammettendo di aver votato Berlusconi nel 1994, in anelito alla tanto propagandata rivoluzione liberale, poi sfumata.
Il messaggio a Bersani non è del tutto dissimile; Monti ribadisce la sua renitenza a coalizzarsi con forze politiche conservatrici, ideologicamente riluttanti al riformismo, con cui il leader del Partito Democratico sembra aver istaurato un rapporto indissolubile: «La sinistra ha fatto grandi passi avanti verso l’accettazione dell’economia di mercato, ma quando fa riforme verso l’apertura della concorrenza va un pochino contro la sua cultura storica». Inoltre, con atteggiamento proprio a quello della competizione elettorale, Monti invita la sinistra a non crogiolarsi sui voti, alla luce del fatto che sarà il Presidente della Repubblica, in base alla fiducia del Parlamento, a consegnare l’incarico presidenziale.
Monti non si lancia in promesse velleitarie, forte della consapevolezza che «la vita degli italiani è già stata resa più difficile – e le tasse più alte – da coloro che hanno fatto promesse poco mantenibili». Di sicuro l’obiettivo rimane quello della recisione dell’attuale spesa pubblica, con particolare riguardo agli esuberi nella Pubblica Amministrazione; la prospettiva è, inoltre, il rilancio del turismo.
Infine, qualche battuta sul conflitto d’interessi: «Se uno vede oggi l’agenda Monti è uno dei punti più sottolineati. Ho più volte consigliato a Berlusconi di superare il suo conflitto di interessi; ma anche negli anni di governo della sinistra non è stato superato. Nella primavera del 1994 scrissi un editoriale sul Corriere della Sera. Con molta mia emozione il presidente Berlusconi disse nel discorso di insediamento alla Camera di voler realizzare quanto da me propugnato».
di Andrea Capati
foto: magazinet.it
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