Un po’ ovunque sui maggiori social di condivisione leggo (e come non essere d’accordo) che la sinistra non ha voluto capire che gli Italiani non sono razzisti. Pretendono solo delle serie politiche migratorie. La gente desidera sicurezza, riforme della giustizia, del lavoro.
In più, le ostinate manifestazioni antifasciste sono state un boomerang in pieno volto che ora fa male. Ma chi è causa del suo mal … pianga se stesso. Vero Boldrini?
E poi c’è Matteo Renzi (foto), che ormai fa sorridere quasi più di Mr Bean (con il quale, tra l’altro, ha più di qualche somiglianza). Non pago, non soddisfatto, ancora una volta egli tenta il gioco delle 3 carte: “mi dimetto / non mi dimetto”.
Ma per [tentare di] incantare chi?
Non ne può più Emiliano, non ne può più Gentiloni.
Da tempo non ne possono più i vari Bersani, Grasso, D’Alema, che per lo meno hanno avuto coraggio, forza e coerenza, voltando le spalle a qualcosa che non riconoscevano più come loro e, soprattutto, del popolo di sinistra.
E lui (Renzi) che fa?
A Roma si dice “intigne” e prende tempo.
Rischiando, oltretutto, di dilapidare una timida, ma immensa apertura penta stellata che in questo momento potrebbe rappresentare l’unica via di uscita, l’unica ancora di salvezza o, se preferite, punto di ripartenza di un Pd al capolinea, ai minimi storici, grazie alla scellerata e folle guida di un uomo malato di protagonismo, ma incapace, per l’ennesima volta, di saper essere protagonista.
Contento lui … contenti tutti!
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