Illustrata dal ministro Alfano la direttiva che prevede più controlli a partire dalle località balneari, ma che durerà tutto l’anno per tutelare il made in Italy. Sequestrati nei primi 6 mesi dell’anno 87 milioni di articoli falsi, il ministro: «Dobbiamo radere al suolo il meccanismo»
Spiagge sicure, presentata questa mattina a Roma dal ministro dell’Interno Angelino Alfano nel comando regionale della Guardia di Finanza, è dedicata «agli italiani che sono in spiaggia e non vogliono essere disturbati; ai commercianti che hanno comprato merci a un costo più alto, pagano le tasse e vendono essendo in regola con le leggi; agli imprenditori che difendono il genio italiano rappresentato dal marchio del Made in Italy. A loro diciamo che il governo lavora per loro e li ringraziamo».
Si tratta dell’operazione, e relativa direttiva del ministro inviata ai prefetti venerdì scorso, che parte oggi «contro i venditori abusivi sulle spiagge» ma proseguirà per il resto dell’anno per «tutelare la produzione italiana – visto che commercio abusivo e contraffazione sono fattori di forte turbamento dell’economia legale – e salvaguardare la salute degli acquirenti». Dal 1° gennaio al 30 giugno scorsi infatti – secondo i dati forniti dal ministro per rendere l’idea del fenomeno – «sono stati sequestrati 87 milioni di prodotti contraffatti, delle categorie merceologiche più disparate, dai farmaci agli alimentari al tessile».
La prima verifica dell’attuazione della direttiva si farà a metà ottobre, a 60 giorni dalla sua adozione, ha detto Alfano annunciando anche l’arrivo, dopo il via all’operazione, di una campagna informativa contro i rischi della contraffazione. In sostanza, i prefetti dovranno impartire nell’ambito dei comitati provinciali di ordine e sicurezza pubblica direttive in linea con le indicazioni dal Viminale per potenziare i controlli delle Forze dell’ordine contro venditori abusivi e di articoli falsi.
«Dobbiamo radere al suolo il meccanismo della contraffazione, restituendo la serenità delle ferie agli italiani e tutelando il made in Italy» perché, ha ribadito il ministro, danni alla salute, danni economici alle imprese e danni all’erario sono le conseguenze più pesanti di questo fenomeno illegale.
Per fare questo la direttiva punta a «colpire anche i fornitori, a prosciugare chi rifornisce il venditore abusivo», ha spiegato ancora il ministro, che ha anche chiesto la collaborazione dei sindaci e delle polizie locali al rafforzamento dei controlli.
I DATI
Dal primo gennaio 2013 al 30 giugno 2014 sono stati sequestrati 113.938.244 tra prodotti pericolosi e pezzi falsamente etichettati come ‘made in Italy’: 98.702.051 le merci sequestrate perché potenzialmente pericolose per la salute dei consumatori (sfuggite alla normativa comunitaria sulla sicurezza, come per esempio i giocattoli); 15.230.193 quelle requisite perché vendute falsamente come prodotte in Italia. (noodls)
di Redazione
Scrivi