Una vittoria gigantesca, superiore anche alle aspettative più ottimiste. Una svolta storica, l’affermazione di moltissime donne anche, non solo la Raggi. Il M5S, non più “grillino“, non più “fascista o sfascista” o con altre etichette che in questi ultimi tempi gli hanno incollato, è il movimento politico che ha conquistato il Campidoglio con il primo sindaco donna Virginia Raggi, il Movimento 5 Stelle si è imposto in 12 municipi su 14. Solo in due municipi, il I e il II, il centrosinistra è riuscito a eleggere due minisindaci. In tutti gli altri municipi hanno vinto, con affermazione piena, i candidati M5S. Ma soprattutto, in 7 municipi su 14, il presidente è una donna.
Cambia in tal modo completamente la geografia del Consiglio comunale di Roma; la maggioranza è praticamente un monocolore “pentastellato”: 29 consiglieri comunali M5S; dei 48 consiglieri comunali molti sono alla loro prima esperienza amministrativa ad eccezione di Marcello De Vito, Daniele Frongia ed Enrico Stefano che insieme a Virginia Raggi hanno già fatto i consiglieri capitolini nella precedente amministrazione. Si riduce notevolmente il gruppo Pd che con il sindaco Marino poteva contare su 19 consiglieri, ora ridotti ad 8, compreso lo sconfitto Roberto Giachetti.
Dei 48 neo consiglieri capitolini che siederanno nell’Aula Giulio Cesare, la prestigiosa e storica aula all’interno del Campidoglio, 22 consiglieri saranno donne e ben 29 M5S. Dei 19 consiglieri dell’opposizione, oltre agli 8 del Pd, ci saranno 5 consiglieri per Fratelli d’Italia, un consigliere per la lista Civica con Meloni, 3 per la Lista Alfio Marchini, uno per Fi e uno per la Si.
MUNICIPI DI ROMA
Entriamo nel dettaglio dei municipi di Roma, con l’affermazione e vittoria schiacciante del M5S.
Tranne il I ed il II, rispettivamente centro storico e Parioli, rimasti al Partito Democratico, il Municipio III vede il presidente uscente di centrosinistra Paolo Emilio Marchionne, battuto da Roberta Capoccioni (M5s) con il 62,9%. Nel municipio IV Roberta Della Casa (M5s) con il 68,2% ha superato il presidente uscente Emiliano Sciascia, del centrosinistra e del Pd. Nel Municipio V ha vinto Giovanni Boccuzzi (M5s) con il 67,7% che ha battuto Alessandro Rosi, candidato del centrosinistra e del Pd. Nel Municipio VI Roberto Romanella (M5S) con il 72,8% si è imposto su Nicola Franco (Fdi-Lega). Nel Municipio VII la candidata del centrosinistra e del Pd Valeria Vitrotti è stata battuta dalla pentastellata Monica Lozzi (64,8%). Nel Municipio VIII il candidato pentastellato Paolo Pace è il nuovo minisindaco con il 59,1% battendo Anna Rita Marocchi, del centrosinistra e Pd. Nel Municipio IX Dario D’Innocenti (M5s) con il 64,9% ha vinto su Andrea Santoro, il presidente uscente del centrosinistra e del Pd. Nel Municipio XI il presidente uscente del centrosinistra Maurizio Veloccia ha perso al ballottaggio contro Mario Torelli (M5s) che ha avuto il 61,8% delle preferenze. Nel Municipio XII la presidente uscente Cristina Maltese, del centrosinistra, è stata sconfitta dalla candidata M5S Silvia Crescimanno del M5s (56,8%). Nel Municipio XIII invece tra Massimiliano Pasqualini, del centrosinistra e del Pd, è stato battuto da Giuseppina Castagnetta (M5s) con il 64,7%. Nel Municipio XIV il presidente uscente di centrosinistra Valerio Barletta ha perso contro Alfredo Campagna (M5s). Nel Municipio XV il presidente uscente di centrosinistra Daniele Torquati è stato sconfitto da Stefano Simonelli (M5s). Non si è votato invece nel X Municipio, quello di Ostia, perché commissariato, dopo i noti fatti di Mafia Capitale che hanno poi portato alla Capitale.
SI APRE LA RIFLESSIONE SULLA SVOLTA EPOCALE DEL VOTO
I risultati delle Amministrative 2016 segnano così la fine del Renzismo, la disfatta capillare (dai Municipi ai Comuni, settore per settore e poi in tantissimi Comuni italiani, vinti 19 ballottaggi su 20) di un partito ormai scollato dalla realtà, scollato dalle necessità dei cittadini e dei lavoratori, distante dagli insegnanti, dalla scuola stessa, dalla sanità pubblica, dall’ambiente, dal decoro urbano, dalle battaglie per l’acqua pubblica e contro le grandi opere miliardarie, dalla conservazione del nostro prezioso patrimonio artistico-ambientale-culturale. Le proposte ed i programmi, uniti alla mente, al pensiero e non solo alla “pancia” delle persone producono voglia di costruire, non di distruggere.
L’analisi del voto sarà spietata per i Dem in ogni settore, a testimonianza e favore di un movimento trasversale, quale M5S, cresciuto nella condivisione di idee e progettualità trasversali, di radici e provenienze diverse ma con obiettivi e battaglie comuni.
Tra pochi mesi un grande appuntamento ci vedrà protagonisti: ricordarci della Costituzione. Sentiamo dire da più parti che “nessuno avrebbe mai dovuto toccare la Costituzione, soprattutto non quelle mani poco pulite che l’hanno violentata ed offesa”; un appuntamento importante in cui vincitori e vinti si dovranno confrontare per non dimenticare perché è nata e cosa ci può offrire ancora oggi. Una riflessione ed una responsabilità non da poco.
Auguri a tutto il Consiglio Comunale di Roma, la città eterna ha bisogno di cure e molto amore.
di Alessandra Paparelli
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