Lo scandalo Mafia/Politica in queste ore sta facendo tremare diverse poltrone, senza risparmiare bandiere e colori e così di ora in ora proliferano notizie sempre più scottanti.
Fra i personaggi finiti nell’occhio del ciclone, un ruolo preminente è quello di Salvatore Buzzi, braccio “sinistro” di Massimo Carminati e capo della cooperativa “29 giugno”, protagonista nell’ultimo decennio di altre “donazioni” di natura politica, registrate regolarmente presso gli uffici della Camera dei deputati.
Buozzi, attraverso la società, avrebbe elargito a partiti e politici una serie di finanziamenti.
Oggi, agli atti della Camera, ci sono i versamenti per decine di migliaia di euro a formazioni di centrosinistra, sia leciti che irregolari.
Parte di essi si trovano all’interno delle buste compilate dalla segretaria Nadia Cerrito, la tenutaria del libro mastro della corruzione politico-mafiosa romana emersa con l’inchiesta “Mondo di mezzo”.
Quelli dubbi sarebbero stati erogati a favore di politici ed amministratori, come Luca Odevaine e Franco Panzironi, e sono rigorosamente elencati nei documenti della Cerrito.
Si tratta di finanziamenti da 18 mila, 11 mila e 10 mila euro versati tra l’ottobre 2002 e il maggio 2003 al partito dei Democratici di sinistra di Roma, annotati come “Iniziativa sostegno solidale”; 10 mila euro elargiti nella primavera scorsa a Domenico De Vincenzi, ex presidente dell’azienda regionale di trasporti Cotral e candidato sindaco nella scorsa primavera al comune di Guidonia dopo aver vinto le primarie del Partito Democratico.
Un finanziamento di 10mila euro del febbraio 2014 in favore del “Partito Democratico Comitato provvisorio – Città di Roma” e un altro, erogato nell’agosto del 2001 a Loredana De Petris, ex parlamentare, consigliere comunale dei Verdi e attuale capogruppo al Senato di Sinistra Ecologia Libertà. La quale sostiene: “mi arrivò questo finanziamento regolarmente fatturato”.
Neanche a dirlo, i politici estranei all’inchiesta, almeno finora, stanno prendendo le distanze dai personaggi coinvolti. A dire il vero, però, non sono abbastanza convincenti.
Uno di questi è il sindaco Marino che durante un’intervista su La 7 ha dichiarato: “Mai avuto sospetti su Salvatore Buzzi. Con lui non ho mai avuto conversazioni”.
Ebbene, non sin capisce come mai sul sito della cooperativa 29 giugno, gestita proprio da Buzzi, ci siano diverse foto che ritraggono Marino in compagnia appunto di Buzzi, che la procura di Roma ha indicato come uno dei capi della mafia capitale, braccio destro del boss Carminati (banda della Magliana).
Il sindaco di Roma durante la trasmissione Otto e mezzo ha ribadito “Ho visitato la cooperativa 29 giugno per il reinserimento sociale, durante la campagna elettorale. Le foto che girano anche con Buzzi sono state scattate in quell’occasione”.
Così mentre gli italiani sborsano la bellezza di 236 milioni di euro per la classe politica, che conta al suo attivo 2.200 unità, questa continua a calcare la mano in maniera pesante, senza che si riesca a porre rimedio ai banchetti del malaffare.
Come non ricordare ad esempio le lotte per i vitalizi, portate avanti con grande enfasi dalla stessa classe politica?
Il 21 settembre 2010 il Deputato Antonio Borghesi dell’Italia dei Valori aveva proposto l’abolizione del vitalizio, erogato ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura. Borghesi aveva spiegato cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione.
Vi ricordate l’epilogo della proposta?
Presenti 525 – Votanti 520 – Astenuti 5 – Maggioranza 261 – Hanno votato sì 22 – Hanno votato no 498
Se questo è lo specchio della politica nostrana, non possiamo meravigliarci se oggi si parla della sua collusione con la Mafia.
di Simona Mazza
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