Maurizio Battista: «la gente si aspetta di vedere cose concrete non magliette rosse»

Maurizio Battista, il 27/7  torna a parlare al Centrale del Tennis del Foro Italico degli italiani, delle loro abitudini, di quei modi di dire che immancabilmente si sentono ripetere nella vita di tutti i giorni, di quegli atteggiamenti esasperatamente ironici che accompagnano la routine, e di quel senso civico che ancora ci manca. Molte risate che invitano tuttavia a riflettere su altrettanti argomenti, e un monito già presente nel titolo che la dice lunga: Calmi, stiamo calmi.

Questa volta di cosa parlerai nel tuo spettacolo?

«Come sempre di tutto, affrontando in particolare argomenti che toccano da vicino il pubblico, il quotidiano. Si tratta di uno spettacolo interattivo in cui il pubblico viene continuamente coinvolto. Voglio che gli spettatori non stiano lì come sagome, ma che si sentano parte attiva di uno show divertente».

Chi ci sarà con te sul palco?

«Nessuno. Ho avuto una brutta esperienza con I Cugini di Campagna, miei ospiti qualche settimana fa. Ho ricevuto grandi critiche da parte del pubblico poiché si sono trattenuti in scena oltre il previsto».

Qual è stata la critica del pubblico?

«Semplicemente gli spettatori hanno pensato ‘io vengo per te, perché mi devo subire I Cugini di Campagna? In effetti non hanno torto. Un discorso è fare due canzoni; ma se diventano cinque giustamente il pubblico reclama lo spettacolo per cui ha pagato il biglietto».

Tu non parli mai di politica ma rimarchi spesso il senso civico

«Sì, perché il senso civico è a destra e a sinistra, è parte del buonsenso, di cuore e umanità. Non è un discorso di colore. Il fatto è che qualcuno su un tipo di pensiero politico ci sguazza, un certo tipo di finte sinistre, personaggi che fanno finta di essere una cosa mentre sono altro. Io nella vita mi sono sempre mostrato per quello che sono, dentro e fuori da un teatro, comunque fedele a me stesso».

Da cittadino questa coalizione di governo ti dà qualche speranza?

«Sì, qualche piccola speranza in più me la da, perché diciamo che sono più duri e più concreti. Ormai le cose o si fanno in maniera decisa; o non si fanno affatto. Rispecchia un po’ il modo di dire, del medico pietoso fa la piaga puzzolente. Ovviamente sono contro la violenza, ma è come il ceffone quando ci vuole, ci vuole. I perbenisti hanno fatto il male di questo paese. E’ giusto che ogni paese venga rispettato, quindi anche l’Italia. Finora si è lasciato correre troppo, ed è un po’ come con i figli se li lasci troppo fare li perdi con il rischio di non recuperarli più».

Quindi come si fa integrazione?

«Solo con le regole».

Perché secondo te la popolarità di Salvini sta salendo così vertiginosamente?

«Perché la gente si aspetta di vedere cose concrete, non magliette rosse. Servono cose pratiche, le chiacchiere ormai sono finite. Il male lo fa soltanto chi pensa di fare accoglienza senza in realtà potergli poi offrire alcuna prospettiva, a partire dal fatto di farli vivere in maniera disumana».

Oggi molti vip fanno conoscere liberamente il loro pensiero politico 

«’E che ce vole? Me metto na majetta rossa e so bravo pure io’. Come quelli che vanno a servire l’amatriciana alla Caritas il giorno di Natale. Noi che stiamo meglio economicamente dovremmo solo metterci una mano ‘nsaccoccia per dirlo alla romana, Quello vuol dire aiutare davvero. Metti una mano in tasca e tira fuori i soldi, altro che il piatto di amatriciana servito nei giorni di festa».

La Juve ora ha Ronaldo e la tua squadra, la Roma?

«Lo sappiamo tutti, ci vogliono i soldi per creare una squadra forte».

Hai da poco finito di girare un film.

«Si, si chiama Din Don, un film così divertente che potrebbe essere anche in bianco e nero: ne sono molto orgoglioso. Protagonisti con me nel cast anche Enzo Salvi, Maurizio Mattioli e Salvatore Misticone».

Allora tutti al Centrale del Tennis a vederti il prossimo venerdì

«Certo; ma visto che la precedente esperienza con ospiti non è stata egregia facciamo che vi aggiorno il titolo da Calmi, stiamo Calmi a Calmi, stiamo calmi e anche soli soli pero….».

1 risposta

  1. Diverso Parere

    Maurizio Battista non si rende conto che le centinaia di migliaia, i milioni di persone che hanno indossato tutte insieme le magliette rosse sono “LA GENTE” !

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