Il vecchio anno sta per finire e come sempre è arrivato il tempo di tirare le somme e di fare bilanci. Chi non ha mai stilato infatti una stila una lista dei buoni propostiti da realizzare a partire dal primo gennaio? Ebbene, la prima riflessione da fare è: quali risultati abbiamo ottenuto e quali traguardi abbiamo mancato? Ma sopratutto, nel caso di un insuccesso, dobbiamo chiederci perché e cosa lo ha determinato.
Purtroppo, tendiamo solitamente ad incolpare gli altri dei nostri fallimenti, ma in realtà gli unici responsabili del nostro destino siamo noi stessi.
Decisioni, intenzioni e obiettivi
Per ottenere un risultato dobbiamo focalizzare e monitorare costantemente la lista dei nostri desideri, rendendo la rappresentazione più reale possibile. Abbiamo infatti imparato che la visualizzazione è fondamentale per avere un quadro chiaro di ogni situazione.
Essere realisti o sognatori?
A questo potuto viene naturale chiedersi: devo essere realista o sognatore? La risposta è: bisogna essere dei realistici sognatori. L’apparente ossimoro è facilmente spiegabile.
Per raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo seguire i nostri sogni, nutrire le nostre ambizioni, ma al tempo stesso dobbiamo attivarci in maniera “realistica” ovvero con disciplina, costanza e metodo.
Utile ricordare che ciò che vogliamo non è qualcosa che dobbiamo creare, ma qualcosa che esiste già dentro di noi. Abbiamo solo bisogno di accedervi tramite la consapevolezza (essa serve a capire cosa vogliamo davvero).
Come?
Prendiamo in considerazione tre obiettivi fondamentali che spesso non consideriamo.
1) Obiettivi logici
Sono obiettivi esterni, dettati dalla nostra mente. Quando non abbiamo le idee chiare e dunque non siamo consapevoli, tendiamo a voler realizzare gli obiettivi di altre persone che magari stimiamo. Agiamo per “emulazione”.
Non c’è nulla di sbagliato, ma ovviamente si tratta di traguardi che non ci rappresentano al 100%.
2) Obiettivi legati al cuore
Essi sono connessi alla nostra emotività e per questo necessitano la visualizzazione e l’ascolto delle nostre emozioni.
Non sono obiettivi esterni, come nel primo caso. Per formulari infatti occorre entrare nel mondo interiore, vedere noi stessi, mettere una mano sul cuore e capire ciò che vogliamo veramente.
Solitamente sono obiettivi astratti che tuttavia ci aiutano ad accentuare la nostra capacità d’intuizione e discernimento che va a vantaggio delle giuste soluzioni alle varie problematiche che turbano o inquietano l’animo.
3) Obiettivi legati all’anima e allo spirito
Come affermava San Paolo, l’uomo si divide in tre parti: corpo, anima e spirito.
“È lo spirito ad edificare il corpo” scriveva Friedrich Schiller otre due secoli or sono.
L’anima o Ego è una sorta di intermediario, uno specchio che riflette lo splendore dello Spirito, del nostro vero Essere.
E’ quindi necessario e importante per l’uomo andare oltre la propria personalità entrando in contatto con la propria anima, polarizzandosi sull’aspetto di quest’ultima che si manifesta nel piano mentale-superiore, cosa che ci rende liberi dai condizionamenti della mente che ci limitano.
Quando anima e spirito si connettono, anche gli obiettivi diventano più chiari ma soprattutto più puri.
Utile precisare che quanto più un obiettivo è puro, ovvero non ha secondi fini, tanto più è facile da realizzare perché rappresenta la nostra vera natura.
La meditazione
La meditazione ci accompagna durante il “viaggio di liberazione” dalla morsa dei processi involontari con cui siamo cresciuti. Attraverso la pratica giornaliera impareremo a focalizzare gli obiettivi e gli step utili al loro conseguimento.
Su cosa concentrarsi?
Le domande motrici del nostro 2019 dovranno essere: cosa vogliamo creare, realizzare ed intraprendere? Su cosa vogliamo focalizzarci e cosa vogliamo tralasciare? A cosa fare attenzione? Cosa e chi dobbiamo evitare? Chi vogliamo essere?
“Essere ciò che siamo e divenire ciò che siamo capaci di divenire è l’unico scopo della vita”
Spinoza.
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