Che fossimo in un era in cui l’importanza dell’aspetto supera di gran lunga quella del contenuto lo si sapeva da tempo.
Ma se le stranezze della moda in ambito di abbigliamento, tecnologia, stili di vita e linguaggio sono per molti nel nostro bel paese una sorta di regolamento non scritto per ottenere il riconoscimento di uno status sociale, con un certo sgomento sto assistendo ultimamente ad un nuovo fenomeno di massa che altro non è che la trasposizione in ambito culinario del principio “l’importante è stupire” che porta al moltiplicarsi di corsi pratici, programmi televisivi e video tutorial su Youtube per provare a riprodurre in casa le meravigliose “cake” (guai a chiamarle semplicemente torte) luccicanti e colorate che possiamo ammirare nelle vetrine delle pasticcerie più costose del centro.
Ammetto che, come tanti golosi appassionati di sperimentare novità in cucina, ho provato a seguire qualche programma televisivo in materia, per carpire i trucchi del mestiere di pasticceri decantati come tra i migliori del nostro paese, ma finora ho capito solo che senza costosi e introvabili attrezzi per modellare le decorazioni, improbabili polverine in diverse tonalità per colorare gli alimenti, bastoncini di plastica da infilare ovunque per sostenere acrobatiche strutture multistrato e colle alimentari di ogni genere, è anche inutile iniziare a cimentarsi nell’opera di preparare una cake.
Devo dire che non ho mai sentito menzionare una ricetta che mi abbia dato vagamente un’idea di cosa queste opere d’arte in pasta di zucchero contengano, a occhio sembrerebbe semplicemente un susseguirsi di strati di pan di spagna preconfezionato e panna montata spray.
Personalmente spero che non ci si farà abbagliare da questa nuova moda diventando tutti dei cultori della presentazione scenografica di torte e pasticcini, a discapito della varietà di gusti e genuinità di ingredienti che sono alla base della cultura enogastronomia del nostro paese.
Perché se proprio dobbiamo semplicemente stupire in cucina, senza nemmeno godere più delle gioie del palato, allora c’è chi ci ha già superato in pragmaticità e resa scenografica .
Mi riferisco alle ingegnose aziende giapponesi che già da anni hanno creato interi kit per la preparazione di dolci dalla composizione ignota, ma sicuramente molto scenografici, per i quali non è nemmeno necessario sporcare una forchetta in fase di “assemblaggio” provate a vedere questo video per farvi un’idea.
Spero che come per molte altre frivolezze questa moda culinaria non sia che il vezzoso passatempo di pochi amanti dello chic, ma che noi tutti continueremo a gustarci sane e profumate crostate di frutta e torte paesane, bruciando magari qualche pendola, ma continuando a regalarci il dolce piacere di diidere con le persone a cui vogliamo bene un piatto dal cuore speciale, perché fatto con la ricetta segreta della mamma, della nonna o della zia.
di Elena Carrossa
foto: votebits.com
Preferisco una piccola torta fatta di buone cose, piuttosto che una struttura a piani di plastica.
Speriamo che in questo caso le nostre buone abitudini non siano soppiantate dalle mode