I sintomi della menopausa come vampate di calore, sudorazione notturna, irritabilità, secchezza vaginale, diminuzione della libido, insonnia, affaticamento, dolori articolari e annebbiamento cerebrale, sono il peggior incubo per le donne sopra i 50 anni.
Differenze di trattamento
1) La medicina occidentale
La base dell’approccio occidentale è incentrato sull’oggettività del problema.
Per trattare la sintomatologia da carenza estrogenica, la medicina occidentale consiglia infatti la terapia ormonale sostitutiva (TOS), somministrata sotto forma di: pillole, creme, cerotti e impianti, in modalità continua o ciclica.
Purtroppo, la cura dell’ormone estrogeno può provocare iperplasia uterina e cancro uterino.
Inoltre aumenta il rischio di cancro al seno, cancro ovarico, tromboembolia, ictus e malattia coronarica.
2) La medicina orientale
Diverso l’approccio orientale. Esso si definisce “olistico” perché i sintomi vengono considerati come il riflesso di una disarmonia energetica di base.
Per tali motivi, la terapia è incentrata sulla radice del problema e non solo sui suoi sintomi.
Per essere più precisi, la Medicina Tradizionale Cinese (MTC), ritiene che i disturbi legati alla menopausa siano il risultato di uno squilibrio dello Yin e dello Yang e che le ondate di caldo siano dovute alla carenza del Rene Yin.
Cosa vuole dire?
Poiché lo Yin e lo Yang (sinteticamente, il principio taoista e cinese che indica la dualità) risiedono nei Reni (anticamente venivano chiamati “la casa dell’acqua e del fuoco”), il Rene, governando tutti gli Yin e tutti gli Yang dell’organismo assume un ruolo fondamentale per armonizzarli.
L’organo massiccio del rene corrisponde al secondo chakra nella medicina ayurvedica.
Ed è proprio dal riequilibrio dei centri energetici dei chakra che parte la terapia.
Cosa sono i Chakra
La concezione orientale, definisce i Chakra come dei punti del corpo in cui confluisce l’energia attraverso dei “vortici”.
Ogni Chakra è associato a una ghiandola endocrina.
Il vortice di ciascun Chakra agisce in senso orario (vibrazione positiva), quando invece c’è uno squilibrio, comincia a girare in senso antiorario (vibrazione negativa).
In pratica, pompano l’energia e ne regolano il flusso attraverso un sistema energetico a forma di cuneo.
La sua punta parte dal perineo (I chakra detto della radice, posto tra i genitali e l’ano e sale fino alla sommità del capo (VII chakra, detto dell’aura).
Tutte le zone del corpo, ricevono e distribuiscono il flusso della forza vitale secondo una propria frequenza vibratoria (man mano che si va in su diminuisce).
Questo flusso ha un effetto diretto sugli organi adiacenti, sul comportamento, il modo di reagire e di pensare.
Se uno di questi centri è bloccato da paure, emozioni o tensioni, l’energia ristagna e si hanno degli squilibri energetici negli organi ad esso collegati.
Occorre dunque aprirli e ripulirli affinché si arrivi a una guarigione energetica, tenendo conto che la loro apertura e chiusura dipende sempre dalle percezioni, sensazioni, modi di essere e processi mentali attivati.
La meditazione del secondo chakra
Il secondo chakra si trova sotto l’ ombelico (va dall’osso pubico al plesso solare).
Il suo nome sanscrito è Svadhinsthana “luogo favorevole” ma è meglio noto come “chakra sacrale”.
Vista la sua posizione, rappresenta il nostro “centro”, inteso come fulcro dell’energia emozionale, la sede della nostra vera natura.
Questo punto collega corpo, mente e spirito, dunque è una sorta di ponte tra il nostro mondo interno e quello esterno, che incide sopratutto sulla nostra sfera emotiva.
Se il secondo chakra è bloccato, perdiamo il controllo delle nostre emozioni, diventando preda degli istinti e della rabbia.
A livello fisico, la sua ostruzione porta a disturbi localizzati nella zona del corpo in cui si trova: dai calcoli renali al cancro genitale, fino a problemi di fertilità e disturbi legati alla menopausa.
La meditazione zen o la kundalini, abbinate allo yoga, ci aiutano a mantenere aperto e bilanciato il secondo chakra.
Il mantra da ripetere per armonizzare le vibrazioni del chakra sacrale è VAM.
Gli Asana: una posizione per la menopausa
Gli asana sono posizioni o posture utilizzate in alcune forme di yoga, in particolare nello Hatha Yoga.
Secondo la visione occidentale, queste posizioni stimolano la circolazione sanguigna, favorendo l’eliminazione delle tossine. Inoltre, abbinate al respiro, consentono una riossigenazione globale.
Secondo la visione orientale, invece, l’esecuzione delle figure asana favorisce il libero fluire, all’interno del corpo, del prana, ovvero l’energia vitale. (chi o ki secondo la medicina tradizionale cinese.)
Uno degli asana più indicati per la menopausa è il Bhujangasana (Cobra).
Secondo l’Hatha, la posizione del cobra ha il maggiore effetto armonizzante sul Svādishthāna Chakra (II chakra.)
La figura consiste nell’imitare appunto la posizione del cobra, che alza la testa quando si sente minacciato e la abbassa quando il pericolo è passato.
Stendetevi a pancia in giù, appoggiando il mento a terra.
Poi posizionate le mani vicino al corpo, in linea con le ascelle, tenendo i piedi ben distesi.
Durante l’inspirazione, premete la zona pelvica contro il pavimento e sollevate la parte superiore del corpo aiutandovi con le mani.
Inclinate infine la testa cercando di guardare in alto. Trattenete il respiro e rimanete in questa posizione il più possibile, dopodiché espirate e tornate alla posizione di partenza.
Questo asana va ripetuto almeno per tre volte a intervalli brevi. Quando sarete padrone della figura, potrete cercare di mantenere la posizione un po’ più a lungo.
Un aiuto anche dal reiki
Anche praticando le tecniche reiki possiamo imparare a gestire turbolenze, non solo sul piano emotivo ma anche a livello fisico.
Riguardo alla menopausa, uno studio realizzato in Messico (pubblicato nel 2007) dal titolo “Calidad de vida en pacientes climatéricas con tratamiento habitual y Reiki como terapia complementaria en el Hospital General Lázaro Cárdenas”, ha dimostrato che il reiki è efficace nel trattamento di sintomi comuni della menopausa, come insonnia, depressione, emicrania, vampate, crampi.
Ecco i principali vantaggi del Reiki in menopausa:
- combatte tutti i tipi di dolori e fastidi legati alla menopausa;
- aiuta a ripristinare l’equilibrio psicofisico;
- in abbinamento ai farmaci tradizionali, ne amplifica gli effetti positivi;
- ripristina gli scompensi ormonali causati dalla menopausa;
- accresce le capacità di auto-guarigione, in modo da affrontare meglio le preoccupazioni di salute quotidiane;
- migliora la sicurezza personale.
E i magneti per le mutande?
I magneti “Ladycare” promettono di risolvere il problema delle vampate.
In pratica, una piccola calamita da tenere per tutto il giorno sulla parte anteriore degli slip, avrebbe questo potere miracoloso. Servirà ad allineare i chakra? Probabilmente no, ma la notizia curiosa, approfondita in maniera ironica dalla collega Valentina Clavenzani, merita un suo spazio.
Foto di silviarita da Pixabay
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