San Siro, in dialetto San Sir, è un quartiere della periferia occidentale di Milano, appartenente alla Zona 7; un tempo era solo un borgo rurale che faceva parte dei cc.dd. “Corpi Santi”, annesso al comune di Milano solo nel 1873.
Il quartiere confina a nord con il quartiere Lampugnano (comune autonomo fino al 1841) e il QT8, ad est con la vecchia Fiera, ad ovest con il quartiere Trenno (comune autonomo fino al 1923), mentre a sud è delimitato dalla Via Novara e dalla Via Rembrandt.
Del piccolo villaggio agricolo posto sulle rive del fiume Olona, il cui centro era situato nelle adiacenze dell’attuale Piazzale Lotto, oggi non rimane quasi nulla; l’unica testimonianza rimasta è costituita dall’abside dell’antica chiesa di San Siro alla Vepra, affluente dell’Olona, che diede il nome al villaggio, e che era stata fondata oltre mille anni fa (il documento più antico noto risale all’anno 880). Già nel XVII secolo la parte anteriore della chiesa era scomparsa per fare spazio ad una casa; anche questa venne demolita ai primi del ‘900, e sopra la corrispondente area venne edificata la villa tuttora esistente nota come “Villa Triste”, sede dell’Istituto della Congregazione delle Missionarie dell’Immacolata. L’abside dell’antica chiesa è stato dichiarato monumento nazionale nel 1911, ed è visibile nei pressi di Via Masaccio.
A San Siro si trova lo stadio “Giuseppe Meazza”, famoso campo delle storiche squadre di calcio cittadine (Inter e Milan); nell’area circostante ci sono anche gli ippodromi del trotto e del galoppo, oltre a numerose altre strutture ippiche. A fianco dello stadio di calcio era presente anche il Palasport, distrutto nel 1985 a seguito di una nevicata eccezionale.
Le sere a San Siro: tra le luci del parco e la storia del Reggae
Luci a San Siro è tra le canzoni più amate di Roberto Vecchioni; racconta dell’amore giovanile dell’autore, Adriana, sua vicina di casa e fidanzata dal 1964 al 1968, con la quale era solito intrattenersi nel quartiere San Siro. Il brano musicale è “ambientato” nel quartiere San Siro e fa riferimento alla famosa Seicento grigio topo (targata MI 860399), regalata a Vecchioni dal padre nel luglio 1962 per il superamento dell’esame di maturità a pieni voti. Il brano è un vero omaggio al quartiere periferico di Milano e alla giovinezza ormai passata dell’autore.
All’interno dello stadio di San Siro è ambientata anche Piero e Cinzia, la canzone di Antonello Venditti che racconta dell’epico concerto di Bob Marley tenuto il 27 giugno 1980: a San Siro arrivarono oltre centomila persone da tutta Italia; fu il concerto con la maggiore affluenza di pubblico nella storia di tutti i concerti di Marley, il primo in assoluto in Italia dell’indimenticato artista giamaicano.
Il brano di Venditti racconta il viaggio dei due protagonisti, Piero e Cinzia, verso la città di Milano per assistere al concerto; e riporta continui riferimenti al luogo. La canzone è ispirata ad una storia vera: Venditti, alla fine del concerto, aveva dato un passaggio a Piero da Milano a Roma; Cinzia, invece, forse approfittando della folla nello storico evento, aveva deciso di porre fine alla storia e lo aveva lasciato solo.
Di recente quel Piero ha commentato un post di Venditti su internet; l’artista ha apprezzato le notizie di Piero, e gli ha risposto auspicando un loro nuovo incontro dopo 40 anni.
Luci a San Siro, di R. Vecchioni e A. Lo Vecchio, interprete R. Vecchioni, Album “Parabola”, 1971, Ducale DUC 2
Piero e Cinzia, di A. Venditti, interprete A. Venditti, Album “Cuore”, 1984, Heinz Music
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