A proposito di saggezza popolare, quest’oggi mi piacerebbe condividere con voi la mia personalissima interpretazione di uno dei detti più antichi del mondo: “moglie e buoi dei paesi tuoi” .
Antico proverbio originario della realtà contadina, della quale appunto i buoi rappresentavano una parte fondamentale, dal quale si evince un esplicito invito a cercar moglie non troppo lontano dal proprio “focolare di origine”.
C’è però qualcosa che deve essere sfuggito all’ideatore del soggetto in questione, di fatti spesso abitare un medesimo luogo e in un certo qual modo condividere le medesime tradizioni, non implica necessariamente aver ricevuto la stessa educazione, né tantomeno provenire da un’analoga estrazione sociale.
Ci sono famiglie e famiglie e il fattore economico non rappresenta quasi mai un deterrente significativo: vediamo spesso persone benestanti e ciononostante maleducate, arroganti e supponenti e viceversa troviamo famiglie anche piuttosto indigenti, rispettose persino nei confronti di “una formica”.
Difatti stringendo, stringendo le mie riflessioni mi hanno portato a questa parola, piccina, piccina, che in se racchiude grandi rivelazioni: il rispetto.
C’è poco da fare, o lo si è imparato da bambini o, altrimenti, non ci sarà alcun modo di impararlo da grandi a meno che non si fosse disposti a enormi sacrifici per intraprendere una lungo e complesso percorso incentrato sull’autocoscienza e sulla messa in discussione di se stessi e di quelle che fin ad allora hanno rappresentato le nostre convinzioni.
Ed è quindi qui che farei approdare l’antico detto; non si tratta di provenienza geografica o economico-sociale, semplicemente di rispetto verso se stessi, verso il prossimo e verso la natura che ci circonda e ci ospita a prescindere che essa si manifesti nei panni di un uomo come noi, un cucciolo, una pianta o qualunque altro essere in grado di respirare.
Potremmo quindi simpaticamente proporre una piccola modifica e dire:“Moglie e buoi? Armati di rispetto se li vuoi”!!!
La luna consiglia: riflessologia plantare per sciogliere ogni “nodo” interiore, in fase calante.
E se…l’aria primaverile vi suggerisce una gita, perché non il borgo di Calcata? Il paesino è suggestivo e poi ci sono dei posticini speciali!
di Eleonora Rossi
foto: bmw
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