E’ aperta fino al 26 febbraio 2012 la mostra “In confidenza col sacro, Statue vestite al centro delle Alpi” presso il Museo valtellinese di storia e arte a Sondrio.
Sono in rassegna alcune Madonne “vestite”, sopravvissute alla distruzione indotta dai vescovi negli ultimi decenni del XIX secolo perché considerate non consone ai canoni devozionali.
Protagoniste le Madonne fatte di supporti lignei, manichini scolpiti a volte in botteghe di rinomati artigiani e rivestite con abiti della festa, ricavati da tessuti sfarzosi o da abiti da sposa donati da fanciulle della nobiltà locale e ornate con corone d’argento e modesti gioielli dati in ringraziamento.
La Madonna “vestita” veniva portata in processione sulle spalle dai Confratelli lungo le vie del paese e i viottoli montani per intercedere il buon raccolto, la fienagione o la pioggia in caso di siccità.
La mostra ha il sentore di armadi tenuti chiusi per lungo tempo nelle antiche sacrestie di chiese lontane da fastose celebrazioni, di incenso impregnato in abituali aspersioni, di fiori di campo seccati nei cassetti; ideata e curata dalla storica dell’arte, dottoressa Francesca Bormetti, è completata da una proiezione di vecchi spezzoni e da un filmato fatto appositamente che illustra la sequela della vestizione della Vergine del Rosario di Livigno: è un documento che tramanda la memoria della devozione contadina diffusa nell’arco alpino, sorella di analoghe devozioni, come quelle alla Virgen de la Soledad o a Maria Bambina, presenti in tutto il mondo cattolico.
R.F.T.
foto: abacus-arte.com
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