L’umanità si prende troppo sul serio. E’ il peccato originale del mondo. Se l’uomo delle caverne avesse saputo ridere, la Storia avrebbe seguito un altro corso.
(Oscar Wilde)
Il Museo di Roma , in Piazza San Pantaleo 10, ospita già da qualche giorno “L’Arte del sorriso – La caricatura a Roma dal Seicento al 1849“, in mostra dal 9 giugno al 2 ottobre 2016; si tratta di una collezione ed una rassegna molto originale: 120 opere che rendono omaggio ad una particolarità artistica (ritenuta erroneamente e troppo spesso “minore”) quale quella della caricatura, ossia il disegno satirico che accentua i difetti di una persona o di una tematica, fino all’eccesso, al grottesco. Un’arte che nei secoli ha guadagnato invece la sua meritata e brillante visibilità.
L’ARTE DI SORRIDERE
L’ironia, l’autoironia, il grottesco, perfino il sarcasmo, sono il vero sale della vita. Saper ridere e sorridere di noi stessi, delle nostre miserie umane, dei problemi più gravosi, è un’arte non per tutti e che non appartiene a tanti. Ma si può anche imparare, è un esercizio di intelligenza. Fino al 2 ottobre, dunque, l’ironia è protagonista al Museo di Roma, con l’irriverente rassegna.
LA VERITA’ NEI DIFETTI
Può un volto umano svelare qualcosa oltre la sua apparenza? Il caricaturista risponderebbe senz’altro di sì, oggi come ieri. Grazie al suo occhio acuto e ad uno spiccato senso dell’umorismo, nella caricatura l’artista coglie i tratti caratteristici di una persona e li “carica”, cioè li appesantisce, fino a renderli espressivi della personalità
Le 120 opere, provenienti da diverse istituzioni culturali della città (dall’Archivio Storico Capitolino all’Istituto Centrale per la Grafica di Roma fino al Gabinetto delle Stampe di Palazzo Braschi), compongono un’esposizione che celebra l’importanza ed il significato profondo ed intrinseco della caricatura, come genere artistico.
L’IRONIA E’ INTELLIGENZA
Una mostra molto interessante, molto originale questa del Museo di Roma. Ricordiamo che, ritenuta di importanza minore rispetto agli altri filoni creativi, la caricatura fu praticata invece da numerosi grandi artisti, tra cui Gian Lorenzo Bernini, considerato il vero iniziatore e maestro di questa tipologia di ritratti.
A partire dal Settecento, il genere trovò uno spazio sempre maggiore nel panorama artistico, assumendo anche una componente intellettuale; con la fine del Settecento, però, la caricatura verrà poi sostituita dalla vignetta satirica a matrice politica e di critica sociale; una sorta di invettiva e satira spigolosa con cui si esercitava lo spirito critico su politica, sociale e costumi. L’impegno civile assume quindi, connotati diversi e via via più acuti.
Si ringrazia il sito http://www.museodiroma.it/
La pagina Facebook ufficiale
di Alessandra Paparelli
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