E’ iniziata su Netfix una nuova serie televisiva dal titolo “Narcos”.
La serie, scritta da Chris Brancato e diretta da Jose Padilha, vincitore dell’Orso d’oro al Festival internazionale del cinema di Berlino con “Tropa de Elite – Gli squadroni della morte” (film niente male sui problemi del controllo della polizia nelle favelas brasiliane) racconta l’ascesa del Cartello di Medellín e del suo capo, Pablo Escobar, nel mondo della droga, la cocaina, e il tentativo da parte della DEA di contrastarlo.
Nelle prime puntate è la voce narrante di Steve Murphy (Boyd Holbrook), agente delle DEA di Miami, che viene inviato in Colombia insieme al suo collega Javier Pena (Pedro Pascal) con l’obiettivo di fermare quello che in pochi anni era diventato il Re della Cocaina, Pablo Escobar (Wagner Moura).
La serie, spazia abilmente tra gli anni ’70 e ’80, tra Miami e la Colombia, raccontando in maniera molto veritiera (anche con filmati d’epoca) la realtà drammatica di un’epoca e di un signore della droga, che riuscì in poco tempo ad diventare uno dei più grandi trafficanti di cocaina, tanto da costringere il Governo Americano, per bocca del Presidente Reagan ad intervenire.
Una guerra al narcotraffico con morti, tradimenti, coinvolgimenti di Governi, banche, politica milioni di dollari che inquinarono per anni non solo i Paesi Sud Americani, ma gli Stati Uniti e l’Europa.
La serie mostra come si è sviluppato il traffico, dalla Colombia a Miami, i laboratori nella giungla, l’arricchimento continuo con ville e piscina, accanto a chi costretto come uno schiavo a lavorare in condizioni infernali per produrre le sostanza
La rete del contrabbando dagli aerei carichi di cocaina purissima, ai sacchi di caffè, qualsiasi mezzo è buono, fino al trasporto umano con palline ingoiate nell’olio e ingoiate da ragazze e donne incinte.
Il tutto contornato tra guerre di bande per il controllo dello spaccio nelle strade i tradimenti e lo sforzo sempre più duro dei governi che costituiscono unità speciali di polizia ed esercito per affrontare una guerra senza quartiere.
Su tutto si erge la figura di Pablo Escobar, a guardarlo nello foto, ha un’aria simpatica, non sembra il capo di una delle organizzazioni criminali più potenti e feroci. Il suo motto era plata o plomo (soldi o piombo) puntava con il ricavato del traffico di droga a cambiare il suo Paese, eliminando la povertà, costruendo ospedali e scuole, squadre di calcio, ma nello stesso tempo uccideva giudici, politici e chiunque diventasse suo nemico.
Una serie coraggiosa quella della Netfix, che si pone sempre di più come un canale mondiale di un nuovo modo di fare televisione, anche affrontando temi difficili senza per questo cadere nei classici cliché che possono avere queste tematiche. (tutti buoni o tutti cattivi).
La serie suddivisa in dieci puntate sta avendo il successo che merita… quindi buona visione.
di Gianfranco Marullo
Scrivi