(Adnkronos/Ign) Strage di migranti al largo di Lampedusa. Un barcone con almeno 500 a bordo (perlopiù somali ed eritrei) è naufragato all’alba di oggi a poche miglia dall’isola. Sono 127 i cadaveri recuperati finora. Dei migranti 155 sono stati messi in salvo.
Nel relitto, individuato a 47 metri di profondità, ci sono decine di morti, rimasti imprigionati nella carretta del mare. Qualcuno parla di un centinaio di vittime. Sul luogo i sommozzatori dei Vigili del fuoco e della Guardia costiera.
La tragedia è avvenuta nella zona tra la Tabaccara e l’Isola dei Conigli. A bordo del barcone, partito dalla Libia, è scoppiato un incendio, sembra per una coperta data alla fiamme dai naufraghi per attirare l’attenzione di un peschereccio non distante. Decine e decine di immigrati per il panico si sono gettati in acqua, hanno raccontato i sopravvissuti accompagnati, ancora sotto choc, sulla terraferma a Lampedusa. Alcuni dei migranti in mare si sono messi a nuotare per raggiungere gli scogli. Nella zona del naufragio sono giunte motovedette della Guardia costiera, oltre ai mezzi della Guardia di Finanza, Carabinieri e pescatori lampedusani con i loro pescherecci. Una vera e propria catena umana per aiutare gli immigrati finiti in mare. La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta. Tra le ipotesi di reato anche quella di omicidio plurimo.
Fonte: Adnkronos/Ign
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