Parlare oggi di Neuroscienze (N.S.) non è cosa semplice. E’ una campo molto vasto di indagine, dove si intrecciano e si integrano parecchie discipline. E’ un pò come parlare di Filosofia. Possiamo partire dalla filosofia greca con Talete, Eraclito, Socrate, fino ad arrivare alla filosofia Patristica, alla Scolastica fino ad arrivare a grandi pensatori moderni come Nietzsche, Bergson, all’Esistenzialismo di Sartre ed oltre. Dunque circa 2000 anni di storia del pensiero Occidentale.
Proveremo comunque a spiegare, in una serie di brevi articoli, questo mondo affascinante delle Neuroscienze, che in questi ultimi anni sta facendo dei progressi incredibili e lo collegheremo alle Nanotecnologie, un settore di indagine quasi “fantascientifico” per i risultati ottenuti e quelli che ci aspettano nei prossimi anni.
Partiamo dalla definizione di Neuroscienze: è l’insieme delle discipline scientifiche che studiano il Sistema Nervoso Centrale (cervello e midollo spinale) e periferico (sistema nervoso autonomo e somatico), con lo scopo di avvicinarsi alla comprensione dei meccanismi che lo regolano. Tra queste ricordiamo la Neuronatomia, la Neurofisiologia, le Neurobiologia (pensiamo al premio Nobel prof. Levi-Montalcini), la Neurofarmacologia.
Il fine delle N.S è allora quello di comprendere in che modo i circuiti neurali, il loro sviluppo e le loro modificazioni nel corso della vita costituiscano le basi della vita emotiva, comportamentale e cognitiva. Oltre queste discipline appena citate, ve ne sono altre, che nel nostro breve excursus andremo a vedere. Tra queste abbiamo le Nanotecnologie.
Il termine “Nanotecnologia” indica genericamente la manipolazione della materia a livello atomico e molecolare. Il nanometro è un’unità di misura di lunghezza, corrispondente ad un milionesimo di millimetro. Per dare un’idea di dove si è arrivati con questa tecnologia, basti pensare che nel 2011 è stata data la notizia sulla rivista Nature “Nanotechnology” della costruzione del più piccolo nano motore al mondo. E’ 60.000 volte più piccolo del diametro di un capello umano ed è composto da un’unica cellula. I chimici americani della TUFTS UNIVERSITY (Boston) hanno descritto questo nanomotore che è in grado di fornire energia elettrica ad una singola molecola e controllarne il movimento. Questo motore è alimentato con la luce ed da una serie di reazioni chimiche. “Non appena avremo una migliore comprensione sulle temperature necessarie per rendere funzionale questo motore potrebbero essere create applicazioni reali in minuscoli sensori e dispositivi medici” sostiene lo scienziato Charles Sykes, coordinatore del progetto.
Per chi si volesse interessare all’argomento, consigliamo la rivista in inglese “ Journal of Nanomedicine”, una delle molte disponibili in letteratura scientifica. (1- segue)
Dr. Gherardo Tosi
Psicologo-Psicoterapeuta
Roma
E mail: tosighe@libero.it
foto: arteesalute.blogsfere.it
molto interessante…….bravo Gherardo!!!!!
Davvero interessante. I progressi in questo campo sono veramente molto affascinanti…
…molto interessante! … invoglia alla scoperta!
Grazie all’interessamento di molti si aiuta il progresso, e quindi grazie Dr. Tosi