Nella giornata del 4 agosto, l’aula del Senato ha accolto la proposta della Giunta per le Immunità: con 154 si, 110 no e 12 astenuti, il senatore di Gal –Grandi Autonomie e Libertà– Antonio Stefano Caridi non gode più dell’immunità parlamentare, quindi può essere arrestato.
«Quella contro di me è un’accusa sconvolgente e ingiusta […] Io sono innocente e non ho mai svenduto il mio ruolo di parlamentare[…] né ho mai stipulato patti con la criminalità organizzata», così si difende l’imputato e con il viso provato e commosso saluta i suoi colleghi del centro-destra, i quali hanno provveduto a supportarlo durante
Le accuse all’ex senatore, mosse dai magistrati di Reggio Calabria, sono di esser entrato a far parte di un ramo preminente della ‘Ngrangheta e di aver fatto parte della cosca De Stefano Tegano, ottenendo in tal modo favori e appoggi, come ad esempio gli “aiuti” avuti durante le tornate elettorali tra il 2000 e il 2005. Ma tra scontri in aula, come, ad esempio, fra il Presidente Grasso e il Gal Barani (il quale lo accusa di «intaccare la democrazia»), Caridi lascia il Parlamento insieme al suo avvocato Spigarelli in totale silenzio, il quale poi lo accompagnato nel carcere romano di Rebibbia per la confessione “spontanea”.
(Fonte video: RTC TeleCalabria)
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