Niente da fare, Hillary Clinton nei sondaggi non sfonda

Elezioni USA 2016: Hillary Clinton, pur avendo recuperato lo svantaggio accumulato negli ultimi  mesi, nei confronti di  Donald Trump, non riesce a sfondare.

Dopo il dibattito televisivo, ma soprattutto dopo la pubblicazione del famoso video, lo staff democratico pensava di aver inferto il colpo da K.O. alla credibilità del candidato Repubblicano e quindi veleggiare verso una sicura vittoria.

Effettivamente le prime ore hanno dato la sensazione che  l’obiettivo fosse stato raggiunto,  ma con il passare del tempo  i sondaggi hanno registrato  un ritorno alla normalità, ovvero una Clinton in vantaggio, ma con un Trump distanziato di  pochi punti.

Si  è tornati quindi allo status quo  di poche settimane fa, un testa a testa che rende questa campagna elettorale americana, lacerante e piena di incognite .

Il video e le scelte politiche dell’elettore

Il colpo del video obiettivamente  ha confermato l’atteggiamento “sessista ” di Trump, ma quanto questo può influire sulle scelte politiche del singolo elettore?

f62c4536a7811ade6a682aaa1bd088ffQuando Bill Clinton incappò nel famoso caso Lewinski, con il rischio di un Impeachment, la sua immagine di uomo politico è rimasta pressochè intatta, tanto che ancora viene ricordato come un ottimo presidente.

Certo Clinton non è Trump ma certe cose possono influire sull’immagine della persona, ma quello che l’elettore cerca è un politico “capace”, e non è particolarmente interessato ai problemi del “buco della serratura”. Quindi Bill Clinton rimane ancora un ex presidente considerato e rispettato.

Non a caso un Presidente come Richard  Nixon, che riusci a tirare fuori gli USA dalla disastrosa guerra del VietNam,  riaprì il dialogo con la Cina, fu costretto alle dimissioni per aver mentito al Congresso sulla  la storia delle intrecettazioni, lo scandalo Watergate, ma in quel caso l’elettorato valutò negativamente il suo comportamento “politico”.Dimissioni punto e basta.

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Richard Nixon

Al contrario di Bill Clinton,  l’immagine di Nixon continua ad essere vista in maniera negativa.

La strategia del Partito Democratico

Certo in USA il voto è complesso, diviso per Stati molto diversi tra loro, non solo in termini economici, ma anche sociali, culturali, etnici e questo soprattutto nelle elezioni presidenziali è un dato molto mportante. L’elettore del Nebraska o dell’Ohio eè sicuramente diverso da quello della California o della Florida, per non parlare delle  grandi città come New York o Los Angeles.

Qualcuno valuta che i Democratici continueranno ad attaccare Trump sul suo “sessismo“,  in maniera mirata, tirando fuori “a orologeria” qualche altro scandalo  allo scopo di costringere Trump, negli ultimi giorni infuocati della campagna elettorale,  a difendersi dalle accuse,  impedendogli di fatto di attaccare la Clinton su problemi politici.

Non a caso, come hanno verificato gli analisti, nel secondo dibattito televisivo, la prima parte in cui Trump ha dovuto difendersi dalle accuse, è risultata quella più favorevole alla Clinton, dandogli un discreto vantaggio. Nella seconda parte quando i due si sono affrontati su temi “politici”, Trump è risultato più incisivo recuperando sulla Clinton.

Altro obiettivo è quello di  spaccare definitivamente il GOP, tra chi ancora sostiene Trump e quelli che ormai lo hanno abbandonato o peggio non lo hanno mai supportato. Su questo punto la strategia sembra avere un maggiore margine di successo,  mentre sulla distruzione dell’immagine di Trump con gli scandali, al momento non appare particolarmente vincente.

Tutto è ancora in discussione, ma come fanno notare alcuni  commentatori USA, se la campagna elattorale di un futuro presidente si basa sulle accuse di scandali e non su programmi concreti, il rischio sarà di avere un Presidente poco considerato, minacciato da accuse,  con una nazione profondamente divisa, il Presidente  USA è comunque e sempre l’immagine dell’unità della nazione americana, con il  serio rischio di una crisi politica interna ed internazionale.

Questo potrebbe rendere per la prima volta gli USA un paese debole, con rischi geopolitici non indifferenti.

di Gianfranco Marullo

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