Ninfa, il giardino più bello del mondo

giardino ninfa

Oggi vi proponiamo una immersione in una dimensione insolita: una miscellanea di colori, odori, visioni, silenzi, resti medioevali, storia, cultura. Si tratta del Giardino di Ninfa, un parco di circa 100 ettari nei pressi di Cisterna (provincia di Latina), dove la fanno da padrone il sussurrio di cascatelle e torrenti, i cinguettii dell’avifauna locale, la presenza di ogni tipo di flora, i colori paradisiaci dei fiori della primavera, gli scorci misteriosi e affascinanti di torri e fabbricati in rovina.

La storia. Il paese, con un piccolo laghetto circostante, esisteva già in epoca romana. Era importante perché raccoglieva le derrate agricole e alimentari dell’Agro Pontino che venivano trasportate a Roma grazie alla via Appia poco distante. La prosperità durò fino alle invasioni barbariche, quando la “Regina Viarum” fu abbandonata con la conseguenza che, in buona parte, la via Appia fu invasa dalle paludi. Questo comportò la fine dell’agricoltura locale e l’abbandono della cittadina.
Dopo il 1100, la cittadina riprese vigore anche grazie all’interessamento dei papi succedutisi, uno dei quali, Alessandro III, nel 1159 venne eletto pontefice proprio nella locale chiesa di Santa Maria Maggiore. Federico Barbarossa distrusse poi la città che risorse solo nel 1300. La cinta muraria fu ricostruita e furono costruiti due ospedali, un palazzo comunale, numerosi mulini ed innumerevoli botteghe ed empori commerciali. Nel 1381, a causa delle lotte per il papato, Ninfa venne distrutta da papa Urbano VI e la malaria disperse i suoi ultimi abitanti.

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La città divenne preda del rigoglio della natura che la cancellò alla vista dei passanti e ne disperse il ricordo. Solamente nel 1921 la famiglia Caetani si occupò della zona, iniziando una grande bonifica e riscoprendo i ruderi sommersi dalla vegetazione. Furono restaurati alcuni edifici e trasformati in residenza estiva della nobile famiglia. Venne creato un orto botanico e piantumati fiori ed alberi.
La bellezza del luogo attirò molti personaggi famosi, come Mussolini, D’Annunzio, Pasternak (autore del “dottor Zivago”) che godettero della salubrità del parco e della straordinaria ricchezza di ruderi e di storia connessa. L’ultima erede della famiglia Caetani, donna Lelia, non avendo figli o parenti, dispose per testamento la creazione di una fondazione che dal 1977, dopo la sua morte, si occupò della gestione del parco di Ninfa e del vicino castello di Sermoneta (del quale ci siamo occupati in un precedente articolo di questa rubrica) pure quello appartenuto alla defunta.

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Monumento naturalistico, giardino più bello al mondo (come riportato dal New York Times), il Giardino di Ninfa ospita noci americani, aceri giapponesi, meli ornamentali, faggi rossi, pini argentati, roseti, cedri, cipressi, ciliegi, pini messicani e perfino banani. Accanto ad un ponte romano vi è una foresta di bambù cinesi, papiri e magnolie.

Ninfa è vistabile con prenotazione obbligatoria on line al costo di 15 euro. Il parco è aperto da aprile ad ottobre (il resto dell’anno è dedicato alla manutenzione).

Accanto ai giardini vi si trova un’Oasi del WWF che si estende per 1.800 ettari e che ha permesso la creazione di speciali ambienti idonei alla nidificazione di una ricca avifauna che qui trova asilo nelle rotte migratorie dall’Africa verso i paesi europei. Presenti numerose specie di rapaci.

Non mancano le leggende; una di queste narra la presenza del fantasma di un menestrello che venne fatto morire dal papa Bonifacio VIII per i suoi canti che mettevano alla berlina la vita poco virtuosa del pontefice. L’anima del giullare camminerebbe tra i ruderi del giardino di Ninfa e tra gli spalti del vicino castello di Sermoneta. Ma per saperne di più vi consigliamo i racconti del proprietario della trattoria Ghost a Sermoneta.

Come arrivarci. Da Roma prendere la via Pontina, SS 148. Percorsi 32 km dal Grande Raccordo anulare, lasciare la via Pontina al bivio per Cisterna e Nettuno. Dopo 400 metri prendere a sinistra per via Nettuno, Strada della Sterpara. Da quel punto ad ogni incrocio troverete le indicazioni per i giardini di Ninfa. Da Roma ci si impiega un’ora e mezza. Troverete un enorme parcheggio gratuito ed anche ombreggiato.

Dove mangiare. Caldamente raccomandata la trattoria Ghost a Sermoneta, poco prima dell’ingresso al castello con una pergola esterna. Da non perdere l’antipasto di ricotta e miele con fagioli, le pappardelle al cinghiale o ai tartufi, il capretto arrosto e il “tiramisuper”. Prezzo fisso a 35 euro. Il proprietario, signor Stefano, su richiesta, vi racconterà i dettagli del fantasma giullare. Vino della casa e ciambelline suggelleranno l’incontro. Consigliato prenotare.

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