Nisida è una piccola isola dell’arcipelago delle isole Flegree in località Coroglio sulla estrema propaggine della collina di Posillipo. Fa parte del quartiere Bagnoli del comune di Napoli e non è accessibile perché ospita l’Istituto penale minorile di Napoli. La denominazione deriva dal greco: Nesís (isola) o Nesida (piccola isola). Secondo Benedetto Croce nel medioevo il toponimo si disperde in favore di Gipeum o Zippium, per poi ricomparire nel Quattrocento. L’isola fa parte dei Campi Flegrei ed ha un’origine vulcanica: l’eruzione è datata tra i 10.000 e gli 8.000 anni fa. Nisida è quasi perfettamente circolare; però manca di una porzione a sud‐ovest, dove si apre l’insenatura di Porto Paone, in corrispondenza dell’antica caldera del vulcano.
Un’isola vicina dalla storia antica
A Nisida sono state costruite numerose ville in età romana; ma non se ne hanno più tracce. Restano soltanto quattro grotte scavate nel tufo di un piccolo ninfeo; però nei suoi fondali si conservano strutture murarie sommerse, come ad esempio un molo romano. Ciò dimostra il notevole abbassamento del terreno dovuto al bradisismo, tipico della zona dei Campi Flegrei. Secondo la tradizione omerica lo spazio di mare fra le isole di Nisida e di Capri è quello in cui vivevano le sirene che hanno tentato Ulisse. Nel XV secolo sull’isola di Nisida è stata costruita la villa della regina di Napoli Giovanna II d’Angiò; in seguito l’edificio viene trasformato in un castello per contrastare la flotta del pretendente al trono di Napoli, Luigi II d’Angiò. Il castello di Nisida diventa in seguito una delle strutture difensive più importanti del Regno di Napoli e, nel XVII secolo, i Borboni lo adibirono a penitenziario. Nel brano dedicato a Nisida Edoardo Bennato “gioca” sullo status di isola, un tempo indiscutibile, ormai contestato per via del collegamento alla terraferma creato con un lungo pontile carrozzabile.
Nisida è un’isola e nessuno lo sa
La canzone Nisida descrive in sintesi la celebre isola situata nel Golfo di Napoli, senza alcuna indicazione specifica di luoghi o costruzioni. IL brano esorta la gente del posto a “notarla” e ad andare a trascorrervi una vacanza, come se fosse una famosa isola esotica. Anche perché, dice Bennato, è talmente vicina che “per arrivarci basta solo la Cumana”, la linea ferroviaria che collega il centro di Napoli con Pozzuoli e con la costa flegrea. Ma il brano, in realtà, vuole porre l’attenzione sui temi dell’inquinamento e della crisi della Italsider “alle spalle che la sta a guardare”. L’autore si rifà ai suoi ricordi d’infanzia, quando l’imponente stabilimento siderurgico – inaugurato nel 1910 e smantellato alla fine degli anni ’90 – caratterizzava il paesaggio e deturpava l’ecosistema di questo ambiente unico ed incantevole.
(Nisida, di Edoardo Bennato, 1982, singolo, Ricordi)
Foto di Enzo Abramo da Pixabay
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