Anno nuovo, vita vecchia! Si riparte con tutti i più buoni auspici, le più convinte prospettive per il futuro, le ovvietà e i luoghi comuni ma con fiducia e illusione. Anche chi scrive, ovviamente, non poteva esimersi dall’accrescere il contenuto di questo calderone di mediocrità.
E così, chi su Facebook, chi su Twitter, chi su Linkedin o sui più diversi social network globali, finestre internazionali ed interrazziali di espressività, pur se soltanto per mera curiosità, un po’ tutti ci siamo affacciati. Liberi di dire, a volte anche di fare, ciò che desideriamo, in libertà.
Attraverso queste “piazze”, spazi ideali per qualunquismo e banalità, possiamo leggere però, anche voci di speranza, grida di dolore e storie commoventi; parole, citazioni, frasi ad effetto e notizie: vere o false. Martellati quotidianamente da considerazioni sensate ma anche razziste e volgari, da offese e provocazioni di chi, attraverso un profilo social, si sente paladino di verità e giustizia. Tuttavia, limitarne la libertà d’espressione, come vorrebbe qualcuno, sarebbe un’azione peggiore della prepotenza di costoro. Lasciamoglielo dire. Noi possiamo difenderci ignorandoli.
Purtroppo, questo sistema comunicativo che da una parte ci illude di possedere cultura e amicizie, dall’altra manifesta ignoranza e solitudine. Ciò nonostante, gli aspetti positivi di questo nuovo genere di comunicazione, sono notevolmente maggiori delle negatività.
Non si può temere il disfacimento della società e della socializzazione reale per il comportamento di quattro imbecilli e due soloni. Le comunità reali non sono annientate e neanche compromesse dalla rete. I più assennati danno il giusto peso al mondo virtuale senza farsene inghiottire, come spesso accade alle persone più vulnerabili caratterialmente.
Limitare o censurare l’utilizzo di alcuni siti internet, solo perché personaggi famosi, saccenti e moralisti, ne sono colpiti in prima persona, non aiuterebbe a debellare la violenza verbale gratuita di alcuni imbecilli. Purtroppo, certi “eletti”, grazie al ruolo che occupano temporaneamente, spesso indegnamente, si abituano a pontificare, a volte da scranni inadatti alla propria persona e, pur di apparire propositivi verso i loro amici, eccedono sovente in idiozie.
Non limitiamo la libertà d’espressione. Lasciamo che ognuno di noi, come riportato dall’Art. 21 della nostra Costituzione, possa “manifestare liberamente il proprio pensiero” . Sempre.
Buon anno!
di Enzo Di Stasio
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