E’ la pace il tema della ventesima edizione del concertone in programma il 26 agosto nel suggestivo scenario naturale dell’ex-convento degli Agostiniani di Melpignano (LE).
La “pizzica” sveglia il tempo e mescolando profondità e leggerezza, nell’edizione 2017 diventa ambasciatrice di un messaggio di pace tra i popoli. I suoni del mondo si incontrano sul palco di Melpignano per dare vita ad un concertone che attraverso i canti di protesta, di lavoro e d’amore costruisce un ponte di dialogo tra i popoli.
Ogni anno un maestro concertatore ospite proveniente da altri generi musicali incontra per un mese l’orchestra residente e contamina con la sua sensibilità artistica il ricco patrimonio di canti popolari del Salento. Daniele Sepe, Ambrogio Sparagna, Mauro Pagani, Ludovico Einaudi, Goran Bregovic, Giovanni Sollima, Phil Manzanera e Carmen Consoli hanno diretto l’Orchestra Popolare nelle passate edizioni. Quest’anno è la volta di Raphael Gualazzi (foto). Sarà infatti il pianista jazz ad ospitare i big del panorama musicale nazionale ed internazionale. Saliranno sul palco di Melpignano: TIM RIES, sassofonista dei Rolling Stones, PEDRITO MARTINEZ eletto dalla critica mondiale miglior percussionista dal 2014 al 2016, SUZANNE VEGA brillante cantautrice statunitense e YAEL DECKELBAUM che ha composto la preghiera delle madri per la Marcia della Speranza delle donne ebree e arabe svoltasi nell’ottobre del 2016 dal nord di Israele a Gerusalemme.
Il concertone di sabato 26 agosto è l’ultima tappa di un festival itinerante, 18 tappe in tutto, partito il 06 agosto da Corigliano d’Otranto.
“La notte della taranta”, fanno sapere dalla Fondazione, non è soltanto un appuntamento di musica e cultura ma è un importante impulso economico per tutto il Salento.
La conferma arriva dai dati di una ricerca condotta sul campo dal 2007 al 2016, per ogni euro speso la ricaduta economica sul territorio è stata di 4,3 euro con una stima preliminare minima dell’impatto economico dei turisti non originari del Salento di oltre 25 milioni di euro.
di Patrizia Angona
Scrivi