La prima immolazione del 2013 contro il controllo cinese sul Tibet si è avuta ieri, quando un ragazzo di 19 anni si è dato fuoco nella città di Achok, provincia cinese del Gansu.
Il giovane si è dato fuoco urlando slogan per la liberazione del Tibet, è quindi morto sul posto per le ferite riportate. Le vittime di questa lotta di liberazione salgono n questo modo a 96 dall’inizio delle proteste nel febbraio 2009.
Le autorità cinesi dal canto loro hanno rafforzato i controlli offrendo ricompense in cambio di informazioni e tagliando completamente le comunicazioni in alcune aree. Cellulari, telefoni fissi ed internet sono fuori uso e antenne satellitari ricevitori sono stati sequestrati in diverse case e monasteri.
Mentre la Cina accusa il Dalai Lama, in esilio a Dharamsala dal 1959, quest’ultimo invita a riflettere sulla disperazione del popolo tibetano che porta a compiere questi atti estremi.
di Redazione
foto: lettera43.it
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