Nuove rivelazioni da Wikileaks, riguardanti soprattutto gli USA e i suoi rapporti con i paesi esteri.Secondo alcuni file pubblicati sul New York Times, l’ambasciatore Usa in Iraq, Cristopher Hill, avrebbe inviato un documento a Washington il 13 novembre 2009 in cui rivela che l’Iran finanzia occultamente, con 100-200 milioni di dollari l’anno, dei gruppi politici iracheni, alcuni dei quali sono in contatto con dirigenti americani. Il documento è stato preceduto da altri risalenti al 24 settembre dello stesso anno, in cui l’ ambasciatore Hill avrebbe scritto che il premier iracheno Al Maliki abbia confessato la preoccupazione per un imminente intervento occulto iraniano con lo scopo di destabilizzare l’Iraq e controllarne il Parlamento; l’Iran sarebbe anche pronto a dare sostegno ai militari sciiti in caso di fallimento del controllo politico sull’Iraq. Lo stesso premier rivela che l’Iran sembri intenzionato a radunare gli sciiti per respingere il piano saudita di schierare gli stati sunniti. In un altro file è riportato un dispaccio segreto che Hillary Clinton ha inviato rivelando che molte persone risiedenti in Arabia Saudita sono finanziatori di attività estremiste come Al Qaeda, talebani ed altri gruppi terroristici. Stesso discorso per il Qatar e per il Kuwait. Per gli americani non sono finite le preoccupazioni: un altro documento avrebbe rivelato la “lista della spesa” dell’America, cioè un’attività di intelligence da parte degli USA verso alcune infrastrutture chiave considerate di importanza critica per loro, senza consultare i paesi interessati (soprattutto impianti farmaceutici, miniere per i minerali rari e infrastrutture tecnologiche). In Italia, questo tipo di attività ha interessato il Digibind, l’oleodotto Trans-Med e la Glaxo Smith Kline SpA a Parma. Vita non facile, intanto, per Assange che, in una chat del quotidiano spagnolo El Pais, fa sapere che i membri di Wikileaks hanno ricevuto minacce di morte da personaggi vicini ai militari USA e precise richieste di cattura e assassinio provenienti da élites americane.
di Redazione
Foto: alexfor.it
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