“L’amore è tutto quello che sta prima e quello e che sta dopo. Magari bisognerebbe tenere più in considerazione il durante”
Sono 21 anni che Massimo Troisi ci ha lasciati. Il 4 giugno del 1994 infatti, a soli 41 anni, è scomparso improvvisamente stroncato da un infarto uno degli attori brillanti, drammatici, comici più eclettici del panorama italiano, una maschera malinconica e dissacrante rimasta nei cuori di tutti, di tantissimi.
Sky Cinema da oggi celebra il grande attore napoletano, con un ciclo dedicato alla sua arte dal titolo ‘Le vie di Troisi sono infinite’. Troisi era veramente speciale, di parole su di lui ne sono state scritte tante. Tanti artisti devono molto a Massimo Troisi, l’amore per il teatro, la scrittura e il cinema, quel gusto grottesco, verace, condito sempre da una grande malinconia e generosità verso l’arte e il pubblico. Un “soldato poeta”, per la sua costanza, rispetto per il pubblico e grande disciplina artistica, oltre ad un talento smisurato.
Nasce da una famiglia di origini popolari e numerosa, mentre studia da geometra scrive già poesie dialettali ispirato dalla sua grande passione per Pasolini. Forma uno storico gruppo con Lello Arena ed Enzo Decaro, chiamandolo “La Smorfia”, nome con cui il trio comico di amici si esibisce in teatri napoletani, alla radio, altra grande passione di Troisi e in televisione, avendo una grande successo di pubblico in trasmissioni come “La sberla” e “Non stop”.
Il primo , fulminante, amore è comunque il cinema ed il passo per il grande schermo è breve, così nel 1981, dopo aver lasciato il gruppo, con “Ricomincio da tre” Troisi debutta come attore, regista e sceneggiatore, ricevendo un riconoscimento per ognuno di questi ruoli. Nel 1982 è in “No grazie, il caffè mi rende nervoso”, l’anno seguente in “Scusate il ritardo” e poi nel 1984 con il celeberrimo “Non ci resta che piangere”, un vero gioiello di surrealismo e comicità, la critica impazzisce per lui, la gente fa la fila nei cinema, si ride, ci si commuove e Troisi imprime il suo nome nella storia del cinema.
Il suo viso distorto, la sua maschera tragicomica lo portano ad enormi successi di pubblico e di affetto. Troisi è veramente un interprete ineguagliato di comicità napoletana. Il 21 giugno del ’94 viene colpito da un attacco cardiaco causato da una malformazione congenita, dalla nascita; muore dodici ore dopo aver terminato le riprese de “Il postino”, il suo ultimo lavoro, un film reso ancora più triste e straziante, in cui le scene sono portate avanti con enormi fatiche e grande dedizione, amore verso il pubblico.
I suoi occhi trasmettono tutta la fatica ed il dolore della malattia. In tanti abbiamo pianto perdendo un grande artista , consegnato al miracolo della vita e dell’eternità.
di Alessandra Paparelli
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