Operazione paura: Profondo Rosso festeggia 40 anni di incubi

Dario Argento 2“ Ho voglia di raccontare cose assurde, la bellezza dentro di noi ma anche la bruttezza. I miei film sono quasi una seduta psicoanalitica”.

Operazione Paura ieri, 22 giugno, alla cerimonia di apertura del Fantafestival, presso il Multisala Barberini, dove è avvenuto l’omaggio e la proiezione di una rara copia d’epoca in 35 mm di Profondo Rosso, celeberrimo film di Dario Argento del 1975, con alcune scene diverse rispetto alla versione distribuita al cinema, fornita dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.

Un regista cult di cui sono grande appassionata. La madre di tutti i film di terrore, un concentrato di traumi e notti insonni che sarebbe lungo ricapitolare dove per un decennio ho avuto paura perfino di guardarmi allo specchio. Prima di tutto, una colonna sonora perfetta del gruppo progressive rock italiano, i Goblin, riuscitissima nelle scene più tese e cruente. Mentre ne scrivo, sobbalzo ad ogni finestra sbattuta e rumore nel cortile, mi guardo furtiva alle spalle, avendo avuto l’accortezza di chiudere tutte le finestre. Un incubo personale che dura da 40 anni, tanti quanti questo celebre film festeggia. La trama è notissima, si è detto e scritto tanto su questo originalissimo film, frutto di incubi ed ossessioni.

Profondo Rosso 2Un pianista americano che insegna musica a Roma si trova accidentalmente a far da testimone oculare ad un omicidio terrificante (una medium tedesca viene brutalmente uccisa alla finestra di un alto palazzo a vetri, con un’accetta, la cui testa rimane incastrata nel pezzo di vetro), e vede la scena esternamente, dalla strada. Dopo essere stato interrogato dalla polizia e aver subìto un agguato in casa propria, decide di indagare per conto suo con l’aiuto di una giornalista decisa a risolvere il caso e carpire informazioni, fino a riportare a galla un terribile fatto di sangue accaduto molti anni prima in una villa fuori Roma, con una serie di traumi infantili a catena e scoprire l’identità del feroce e misterioso assassino dalla personalità multiforme, la cui identità si comprenderà solo alla fine. Una curiosità sul titolo; sull’onda del grande successo che avevano riscosso nei primi anni’70 i film di Dario Argento, con la fase thriller, che contenevano il nome di un animale (L’uccello dalle piume di cristallo, 4 mosche di velluto grigio, Il gatto a 9 code, Una lucertola con la pelle di donna di Fulci, Gatti rossi in un labirinto di vetro di Lenzi, Una farfalla con le ali insanguinate di Tessari ), anche Profondo Rosso si sarebbe dovuto intitolare “La tigre dai denti a sciabola”, nome che fu poi cambiato nel corso della lavorazione con “Profondo rosso”, molto più suggestivo, il cui significato si capirà alla fine della trama.

Profondo Rosso  locandinaUn’altra spettacolare curiosità è quella relativa alla scelta della notissima attrice Clara Calamai per interpretare la folle assassina (perché dopo una serie di omicidi terrificanti, l’assassino è donna, la madre del suo amico), Dario Argento voleva infatti un’attrice anziana, un tempo famosa e poi dimenticata, in parte per la lunga assenza dallo schermo, in parte perché passata di moda. Nella scena infatti in cui Marc Daly, il pianista, si reca per la prima volta in casa della madre del suo amico Carlo, le foto che lei gli mostra in casa sono proprio le reali fotografie di scena di Clara Calamai , popolarissima diva negli anni ’40, che la ritraggono sui set dei suoi vecchi film degli anni trenta e quaranta. Insomma, l’unico dei personaggi comparsi nel film che avrei ritenuto insospettabile è dunque lei, infine colpevole. Grande abilità narrativa di Argento, che riesce a mettere in piedi una quantità notevole di situazioni anche illogiche che non fanno altro che deviare i sospetti in modo abbastanza palese verso chiunque, fuorché il colpevole, senza che nessuno se ne accorga.

Un cast eccezionale, lo ricordiamo, grandi interpreti quali David Hemmings- Marc Daly, Daria Nicolodi-Gianna Brezzi, Gabriele Lavia-Carlo, Glauco Mauri- prof. Giordani, Giuliana Calandra-Amanda Righetti ,Clara Calamai-Marta, madre di Carlo, Eros Pagni- comm. Calcabrini ,Macha Méril-Helga Ulman, con la regia del maestro degli incubi, Dario Argento.

di Alessandra Paparelli

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