Parigi, Lutetia Parisorum, Par-Isis o il “vascello di Iside? I misteri del nome della capitale francese

Sull’origine del nome “Parigi”, esistono diverse spiegazioni

parigi

Parigi: nome dalle antiche origini celtiche?

Forse non tutti sanno che un tempo Parigi aveva un altro nome.  

Nel 53 a. C., i latini la chiamavano “Lutetia Parisorum” (in francese Lutece, termini di derivazione celtica.

  • “Luto”, in lingua celtica indicava la palude dell’ansa della Senna, dove oggi sorge la città;
  • Parisorum indicava invece i “Galli Parisi”, un’antica tribù celtica, che si era insediata nella zona.

Nel IV secolo d. C la città venne ribattezzata semplicemente “Paris”.

Parigi: la città di Iside? 

Una seconda ricostruzione etimologica, fornisce una spiegazione assai diversa circa le origini del nome “Parigi”.

Esso deriverebbe da “par(parà, preposizione greca che vuol dire “presso”) unito a “Iside”, la dea egiziana, sposa di Osiride. 

“Paris” sarebbe dunque la “città vicina a Iside”, o “cara a Iside”. 

Uno dei sostenitori di questa tesi fu il professor Pierre Hubac, (soprannome letterario di Aimé Sarrus, 1894-1963), presidente della Society of Writers of North Africa.

Stando ai suoi studi, “Il nome stesso di Par-isis potrebbe significare “Tempio di Isis”, perché esisteva sulle rive del Nilo una città con questo nome”. 

Siccome su un geroglifico posto alla sua entrata compare la parola “recinto” (che circonda la casa), sarebbe più corretto parlare di “Casa di Isis”-aggiunge Hubac.

Insomma, Parigi risulterebbe dalla giustapposizione di Par-Isis, una parola che effettivamente designa le città in Egitto.

Dato che il culto di Iside era molto diffuso in Francia, (nel Bacino di Parigi c’erano templi dedicati a questa divinità ovunque), la scelta del nome non ci sorprende.

Parigi: il vascello di Iside? 

Una terza spiegazione suggerisce infine che col nome Parigi derivi da “bar”, traduzione in druido dotto della parola volgare Lutezia

La radice Lo o Lu designa in celtico le acque, i fiumi, e Tec, in celtico, come in latino e in greco, significa riparo, nascondiglio, arca, vascello (nel senso di ciò che contiene).

Bar, in aggiunta a “Iside”, non indicherebbe dunque la “Casa di Isis” ma il “vascello”, la “culla” della “Signora del Mare” (Iside era considerata il genio della navigazione a e lei venne attribuita l’invenzione della vela).

Utile precisare che, in termini esoterici (e Parigi è una città altamente esoterica), per “culla” siintende la “culla dell’iniziazione”. 

Non a caso Parigi, la “Ville Lumière” divenne la città simbolo dell’”illuminismo”.

Ancora curiosità 

  • Sullo stemma araldico di Parigi, oltre al “Fleur-de-lys” (il giglio), troviamo la figura di un vascello a forma di luna. Il richiamo alla figura di Iside è quanto mai evidente;
  • La storia narra che intorno al 360 d.C., l’imperatore e filosofo Flavio Claudio Giuliano (governatore di Lutetia, noto come l’Apostata), fece edificare un tempio in onore alla dea Iside Pharia. Sulle rovine di questo tempio sarebbe stata successivamente costruita la cattedrale di Notre-Dame;
  • Il motto della città “Fluctua Nec Mergitur” richiamerebbe l’eroica navigazione dei seguaci di Horus, figlio di Iside, ma anche quella degli iniziati circolanti nel segreto dei templi;
  • Nel 1811, Napoleone (iniziato al culto di Iside dopo la sua campagna egiziana), modernizzò lo stemma di Parigi, mantenendone lo stile egiziano. Al posto del giglio collocò tre api (tra gli egizi l’ape protegge il faraone), mentre la dea Iside fu raffigurata  seduta a prua della navata con una stella nel cielo. Lo stemma venne nuovamente modificato nel 1817 e riprese il suo design classico con il fleur de Lys.

Conclusioni 

Parigi, la città cara ai compositori Claude Debussy ed Erik Satie, ai poeti Arthur Rimbaud e Charles Baudelaire, ai pittori Georges Seurat e Alphonse Osbert, non è soltanto la città del romanticismo, dell’arte, della moda e della cultura illuminista.

Il simbolismo sparso ovunque e l’atmosfera magica che circonda e caratterizza la città, suggeriscono una forte connessione con Iside, la maestra della dottrina esoterica e di tutte le arti della magia, venerata da sempre a Parigi. 

O dovremmo dire a Par-Isis?

Foto di Schäferle da Pixabay

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