Pacta sunt servanda: Forza Italia ricorda così al governo l’accordo sulla legge elettorale tra Renzi e Berlusconi -al Nazareno, il 18 gennaio- che non prevedeva quote rosa o parità di genere.
Così, in concomitanza con la Festa Internazionale della donna, sull’Italicum sorgono nuove difficoltà.
L’iter era stato travagliato sin da quando Renzi aveva annunciato di voler stringere i tempi e non pensare ad una legge elettorale per il Senato, poiché questo sarà abolito: ciò prevede una riforma costituzionale e tempi molto lunghi. Alle sue parole sono seguite le più feroci critiche, anche all’interno dello stesso Pd per bocca di Civati, denunciando l’assurdità della cosa.
Alcuni giorni dopo, gli emendamenti per introdurre le preferenze sono stati bocciati con 278 no contro 236 sì, lasciando però un margine di soli 40 voti: i franchi tiratori della maggioranza, favoriti dallo scrutinio segreto, sono stati tanti.
L’ultima difficoltà è, appunto, quella dell’introduzione di quote rosa all’interno del testo, sebbene Berlusconi ponga il veto sulla questione: l’appello bipartisan di 90 deputate, sostenute dalla Presidente della Camera Boldrini, ha trovato adesioni trasversalmente in molti partiti. In realtà, ora il testo prevede il 50% di donne in lista, ma anche che i candidati possano essere due dello stesso sesso in fila: il sospetto è che i primi posti potrebbero essere occupati solo da uomini.
Il fronte si trova dunque diviso tra chi vorrebbe accelerare (il governo), chi sostiene le quote rosa per la parità di genere, e chi vuole proteggere la meritocrazia ancor prima del sesso.
Le deputate, che per ora si arrendono al niet di Silvio Berlusconi, devono fare però i conti con la realtà: non è possibile parlare di parità di genere fintantoché il corpo della donna è il solo ad essere ancora utilizzato nella Televisione e, a maggior ragione, nella Rai.
Un esempio? Lo spettacolo di Enrico Brignano su Rai Uno, il 7 marzo: il corpo femminile-oggetto, dall’inizio alla fine, è stato usato per incorniciare tutto lo show. Parità di genere sarebbe stata una presenza almeno equivalente di uomini, altrettanto svestiti e provocanti.
di Giovanni Succhielli
foto: uccronline.it
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