È uscita pochi giorni fa l’intervista all’uomo che ha ucciso in carcere il serial killer Jeffrey Dahmer, definito il Mostro di Milwaukee. Dahmer, era stato condannato per aver ucciso diciassette persone, affetto da una insaziabile brama di carne umana.
L’uomo che lo ha ucciso, è Christopher Scarver di 45 anni, ha raccontato per la prima volta ai giornali, il perché 20 anni fa uccise il serial killer ed un altro detenuto. Lui odiava Dahmer perché aveva l’abitudine di lasciare pezzi di carne in giro a mo di scherzo, per provocare gli altri detenuti, ed inoltre usava il ketchup, facendolo cadere a gocce come se fosse stato sangue.
Christopher Scarver, arrivò al Columbia Correctional Institution di Wisconsin, più o meno nello stesso periodo in cui arrivò Dahmer nel 1992, ed era cosciente di dover mantenere una distanza di sicurezza dal serial killer. Scarver era soprannominato “il pazzo” e per muoversi dentro il carcere, doveva essere accompagnato da una scorta di almeno una guardia, a causa della sua aggressività nei confronti degli altri detenuti.
Come un “lupo solitario”, racconta Scarver, osservava Dahmer da lontano, nel cortile della prigione, ma non gli si avvicinava, “perché non voleva diventare un bersaglio del suo umorismo nauseante.” Ma la mattina del 28 novembre 1994, Dahmer, Scarver e un terzo detenuto, Jesse Anderson, furono condotti dalle guardie carcerarie a pulire i bagni. La cosa strana fu che le guardie li lasciarono soli.
Scarver, che non sopportava gli scherzi di Dahmer, verso gli altri detenuti, teneva, in tasca un articolo di giornale, con i dettagli di come Dahmer aveva ucciso, smembrato e in alcuni casi mangiato 17 uomini e ragazzi 1978-1991.
Scarver, racconta che aveva appena recuperato la sua scopa e stava riempiendo un secchio con l’acqua, quando qualcuno lo colpì alla schiena. “Mi sono voltato, e Dahmer e Jesse stavano ridacchiando,” ha raccontato Scarver. “Li ho guardati negli occhi ma non ho potuto capire chi dei due mi avesse colpito.”
I tre uomini poi si separano, si dirigono verso gli spogliatoi, e in quel momento Scarver afferrata una barra di metallo dalla sala pesi, affronta Dahmer tirando fuori il giornale. “Gli ho chiesto se avesse fatto quelle cose e perché. In quel momento ho sentito salire un forte disgusto nei suoi confronti. Dahmer ha tentato di scappare, senza rispondermi, allora io l’ho bloccato e poi l’ho colpito al cranio uccidendolo”
Scarver, continua il suo racconto “ Entrai nello spogliatoio dove Anderson, stava lavorando. Si fermò per un attimo e si guardò intorno. Stava cercando di vedere se c’erano delle guardie che lo potessero aiutare. Praticamente accadde la stessa cosa, lo colpii con la stessa sbarra di ferro”.
Anderson, che stava scontando l’ergastolo per aver ucciso la moglie nel 1992. Scarver pensa che non sia stato un caso che l’avessero lasciato solo con Dahmer. Il personale della prigione sapevano che “il pazzo” odiava Dahmer, e loro lo volevano morto. ” Sì hanno avuto qualcosa a che fare con ciò che è accaduto” ha dichiarato Scarver, facendo notare che le guardie scomparvero poco prima che Dahmer fosse colpito con una sbarra di metallo da 5 chili.
Ma Scaver l’eventualità di una complicità della guardie non la ammetterà mai. “Avrei bisogno di un buon avvocato per essere sicuro che non ci sarebbe alcuna rappresaglia messa in atto nei miei confronti”.
Il portavoce del dipartimento penitenziario del Wisconsin non ha voluto commentare queste dichiarazioni, affermando semplicemente, che a quel tempo ci fu un’inchiesta, che dimostrò come Scarver detto “il pazzo” avesse agito da solo senza nessuna complicità.
Scarver all’inizio aveva chiesto l’infermità mentale per gli omicidi, ma si è accontentato di essere trasferito in un penitenziario federale. In fondo esser condannato ad altri due ergastoli per lui non era un problema visto che ne stava già scontando uno Scarver, infatti stava scontando la pena per aver ucciso il suo ex capo durante una rapina nel 1990. Dopo essere stato licenziato da un programma di lavoro-formazione aveva iniziato a bere molto e sentiva delle voci che lo chiamavano “il prescelto”.
Tornò al suo ex posto di lavoro con una calibro 25 semiautomatica chiedendo dei soldi al suo capo. Quando il suo vice, Steven Lohman gli diede solo 15 dollari, Scarver sparò due colpi alla testa e poi fuggì.
Secondo le autorità, Scarver disse “Credi stia scherzando, Mr. Hitler? Ho bisogno di soldi”. Poche ore dopo, i poliziotti lo arrestarono seduto tranquillamente sui gradini del condominio della sua ragazza. Al suo arresto disse che la stava aspettando per andare a bere insieme.
Scarver dice che è stato visitato e valutato da 10 a 20 medici della prigione, che lo hanno dichiarato malato di schizofrenia, ma continua a non capire i suoi problemi mentali. Sostiene infatti che sia il cibo della prigione, la causa della sua follia. “Ho scoperto nella mia ricerca qual è il problema: sono alcuni alimenti che mi provocano una crisi psicotica, come pane, zucchero raffinato”.
Ora trascorre le sue giornate a scrivere poesie per il suo sito. Ha anche libri di poesia auto-pubblicati in vendita su Amazon. In compenso nel 2000 una band di death metal, Macabre, hanno dedicato a Scarver una canzone nel loro album Dahmer.
di Gianfranco Marullo
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