Post Napolitano: cosa succederà a breve?

Napolitano

Giorgio Napolitano lascerà il Colle, realizzando dunque una delle due ipotesi da lui indi­cate all’inizio del secondo man­dato “resterò pre­si­dente fino a quando la situa­zione del paese e delle isti­tu­zioni me lo farà rite­nere neces­sa­rio e fino a quando le forze me lo con­sen­ti­ranno”.

Anche se la Costituzione tace in merito alla rieleggibilità del Presidente della Repubblica,  il doppio mandato di Napolitano era sicuramente apparso inopportuno.  Almeno, in considerazione della sua età.

Sembrerebbe, invece, che il suo abbandono non sia dovuto alle “fatiche” che l’incarico comporta, ma,  come ritengono i maligni,   che le motivazioni siano ben altre. Quello che è certo, è che Renzi avrà un bel da fare nel prossimo futuro.

Napolitano ha comunque voluto favorire il suo pupillo, aspettando due settimane prima di ufficializzare le dimissioni.

Cosa comporta questa scelta?

Ebbene, se il Presidente  avesse scelto il giorno di capodanno per ufficializzarle, la con­vo­ca­zione delle camere in seduta comune con i dele­gati regionali avrebbe ostacolato l’approvazione delle riforme (una su tutte quella elettorale), in questo modo invece si potrà procedere senza troppi ostacoli.

Precisiamo che Napolitano le approva tutte, inclusa quella sulla revisione costituzionale.

Adesso non ci resta che attendere di conoscere il nominativo del nuovo Capo di stato, scelta che per quello uscente, sarà molto ponderata, anche perché il nuovo eletto non può e non deve che garantire continuità con l’attuale governo, per non dare l’immagine di instabilità politica che tanto preoccupa l’anziano presidente.

Adesso per il duetto Renzi/Berlusconi, la speranza sarà quella di eleg­gere un can­di­dato poli­tico con­cor­dato alla quarta vota­zione, la prima in cui sarà richie­sta una mag­gio­ranza sem­plice e non dei due terzi. In caso contrario la partita sarà aperta e potranno concorrere anche i ver­tici della Ue, che mirano a inse­diare al Qui­ri­nale un pre­si­dente che sia soprat­tutto “com­mis­sa­rio” come pure la magi­stra­tura, che ambisce a favorire un personaggio che ne tuteli l’indipendenza.

“L’anno che sta per ter­mi­nare è stato tra i più pesanti e inquieti che l’Italia ha vis­suto da quando è diven­tata Repub­blica” ha detto Napolitano “Tra i più pesanti sul piano sociale, tra i più inquieti sul piano poli­tico e isti­tu­zio­nale”.

A dire il vero, il discorso di Napolitano non è stato molto convincente. Restiamo perplessi nel sentire parlare di voler estirpare il marciume o il richiamo al senso di responsabilità, quando ancora   non c’è chiarezza  nella Trattativa Stato Mafia.

Probabilmente si tratta di segreti di Stato che vanno difesi per la sicurezza nazionale, ma i dubbi restano comunque.

Nel suo discorso ha poi  ammesso il fallimento economico prodotto dalla nostra politica, nonostante sia stato proprio il governo ad accettare le misure di austerità tanto care all’Europa.

Infine,  si è soffermato sulle riforme. Anche in questo caso sembrerebbe che per il Presidente non vi siano le premesse per creare quello spirito di condivisione tanto auspicato e che il rap­porto con una parte della non mag­gio­ranza stia passando per un patto segreto che di costituzionale ha ben poco.

Adesso dovremo attendere il 7 gen­naio, data in cui il Senato ini­zierà a discu­tere sulla legge elet­to­rale, con un Ber­lu­sconi che ha con­fer­mato pieno appog­gio, ma i nodi restano ancora riguardo alle forze all’Italicum, dove proprio non si riesce a trovare una intesa di maggioranza, così come sulla clau­sola di garan­zia, promossa da Renzi, che dovrebbe posti­ci­pata.

Attrito anche per  i capi­li­sta bloc­cati, cioè nomi­nati dall’alto.

Se il testo non cam­bia, metà par­la­mento sarà scelto dalle segre­te­rie e gli eletti con le pre­fe­renze si con­te­ranno solo nel par­tito che si aggiu­dica il pre­mio di mag­gio­ranza.

di Simona Mazza

foto: esserecomunisti.it

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.