I Videogiochi del futuro sono ormai alle porte. Esaurito l’attuale ciclo di vita delle macchine attualmente in commercio inizierà il progressivo ricambio generazionale come da sempre avviene ogni cinque, sei anni, con le console.
Definirle votate al gaming è decisamente riduttivo e banale. Questi potentissimi hardware sanno ormai fare un po’ di tutto e sono da tempo utilizzati dalle grandi compagnie come veri e propri “cavalli di Troia” del nostro salotto: una volta entrati, ci conquistano e non se ne fa più a meno. Ti intrigano con le loro funzionalità online, chat tra amici e condivisione di contenuti, ci si può guardare qualsiasi film, DVD, Blu Ray e addirittura le nuove uscite in 4K per quanto riguarda Xbox One S e Xbox One X. Sono macchine modulabili in base alle nostre esigenze e ci si può installare Youtube, DAZN, Netflix e tanto altro, trasformandole in vere e proprie stazioni multimediali capaci di leggere foto, musica, video e… chiaramente giochi.
A fine anno arriveranno sugli scaffali, quasi in contemporanea, sia la nuova PlayStation 5 (si vocifera ottobre) che Xbox Series X (in questo caso il 26 Novembre parrebbe la data di arrivo ancora non ufficiale).
Come spesso accade nella cosiddetta “console war”, ovvero la guerra tra i vari produttori hardware, prima dell’uscita si gioca molto sul marketing e sulle caratteristiche tecniche dei propri prodotti, cercando di avvicinare il proprio pubblico mostrando anteprime e giochi.
Sia Sony che Microsoft hanno fin’ora pubblicato sui propri canali social e web le specifiche hardware delle proprie creature, innescando una speculazione feroce sulle potenzialità delle due e su quale sia – sulla carta – la migliore.
Dal canto nostro ci teniamo a ribadire un concetto tanto semplice quanto ancora poco radicato nella mentalità dei videogiocatori: non è un freddo numero che fa la “macchina”, i videogiochi non sono solo formati da poligoni e grafica ma dietro c’è un forte lavoro artistico e concettuale che esula da ogni preconcetto tecnico. Ne è prova il fatto che, molto spesso, le console più vendute e di maggior successo sono risultate quelle meno performanti e dalla “grafica peggiore”. Pensiamo a Nintendo con la sua Wii, mentre sugli scaffali si trovavano Xbox 360 e PlayStation 3. Pensiamo anche alla prima Psx, esplosa proprio mentre il potentissimo Nintendo64 faceva vedere cose meravigliose. Insomma, oggi discutiamo di cifre e caratteristiche tecniche, che non aiutano però a valutare la bontà intrinseca delle macchine che usciranno.
Come sempre, quello che decreterà o meno il successo di una di queste macchine non sarà la potenza utilizzata per costruire mondi virtuali più o meno credibili, o la presenza di particolari tecnologie, ma la capacità di saper creare videogiochi divertenti che riescano ad andare incontro alle esigenze del grande pubblico.
Una buona parte delle vendite dipenderà molto anche dal marketing messo in piedi dalle due compagnie e dal periodo pre-lancio, cruciale nella creazione di quello che in gergo viene chiamato “hype”, l’attesa che crea il desiderio.
Perché ricordiamoci che le console sono macchine fatte di silicio e processori, ma servono a veicolare storie, creazioni ed emozioni che non sono quantificabili né in “bit” né in fredde prestazioni tecniche.
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