Presentato alla Camera il Manifesto per il Pacchetto d’Integrazione

Il Consorzio Connecting People ieri ha presentato alla Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati una propria proposta, nata da questi 15 anni di accoglienza verso gli Immigrati, alla presenza dell’on. Livia Turco e dell’on. Fabio Granata e di molti operatori del settori. Di che cosa si tratta? Manifesto per un Pacchetto Integrazione. Ragioni, luoghi, proposte e risorse per un’integrazione possibile. SINTESI: Le ragioni Oltre 5 milioni di residenti in Italia non sono cittadini italiani. E’ interesse di tutti governare la presenza e la partecipazione dei cittadini migranti. Da questo dipende la qualità della vita nei nostri territori e la possibilità di crescita economica del nostro Paese. Integrare non significa né assimilare, né accogliere acriticamente, bensì riconoscere diritti e investire anche i migranti dei doveri di cittadinanza. I luoghi e le proposte: Individuiamo luoghi e attori dell’integrazione possibile. A fianco di quelli tradizionalmente chiamati al compito dell’integrazione (scuola ed istituzioni) il manifesto indica: le imprese e le organizzazioni imprenditoriali – strutturazione di un welfare aziendale orientato all’integrazione – costruzione di istituti contrattuali in accordo con il sindacato dei lavoratori che agevolino i processi d’integrazione – iniziative di partenariato tra CCIAA e istituzioni economiche dei paesi di provenienza a supporto di progetti imprenditoriali transnazionali  le associazioni e le altre organizzazioni di Terzo Settore – promozione e realizzazione di progetti di sviluppo locale nei paesi di provenienza, finanziati da campagne di orientamento di una quota delle rimesse dei migranti – orientamento di una parte delle erogazioni delle fondazioni bancarie in iniziative di integrazione – inserimento dei rifugiati e delle vittime di tratta tra le categorie svantaggiate assunte dalle cooperative sociali  la scuola e gli altri enti formativi – attivazione di corsi serali per migranti orientati all’apprendimento della lingua italiana riconosciuti dalle Regioni – realizzazione di corsi di alfabetizzazione informatica – destinazione di fondi ministeriali. Le risorse: Il manifesto individua circa 100 milioni di euro all’anno di risorse possibili, con un impatto minimo per il bilancio pubblico. Gran parte delle risorse sono messe a disposizione attraverso lo storno di una quota della spesa previdenziale dei migranti stessi. Nel dettaglio le proposte sono le seguenti: Destinazione dell’1% dei contributi INPS versati dai lavoratori stranieri per realizzazione di iniziative gestite dalle imprese – Stima: 70 milioni di euro annui.  Destinazione del 10% della quota statale dell’otto per mille – Stima: 5 milioni di euro annui. Destinazione del 2% delle erogazioni delle fondazioni bancarie a progetti del Pacchetto Integrazione – Stima: 35 milioni di euro annui. Destinazione di una quota delle risorse messe a disposizione della contrattazione collettiva per istituti contrattuali che favoriscano l’integrazione tra italiani e stranieri. Gli interventi legislativi: Le scelte politche sono determinanti per facilitare i processi di integrazione. Chiediamo alla politica di legiferare emanando: Provvedimenti che rendono disponibili risorse economiche utilizzo di una parte dei contributi previdenziali INPS dei migranti per destinarli a progetti d’integrazione promossi dalle aziende (vedi scheda di approfondimento) utilizzo delle risorse dell’8 per mille a gestione diretta statale (L.222/85) inserimento del settore “integrazione” tra quelli previsti dalla normativa per le erogazioni delle fondazioni bancarie (art.1 comma 1 lettera C D.Leg.vo 153/1999) Provvedimenti che generano opportunità ai migranti attraverso: modifica della legge sulla cittadinanza (L.91/92) ratifica dell’art. 6 lettera C della Convenzione di Strasburgo per garantire ai migranti residenti la partecipazione a livello locale modifica della legge delle cooperative sociali con l’inserimento dei rifugiati tra le categorie svantaggiate e l’estensione per questa categoria dei benefici fiscali anche alle cooperative di servizi sociali (art.4 L.381/91) finanziamento di un programma di edilizia religiosa.

Info: www.connecting-people.it

Foto: www.centrointerculturale.foggia.it

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