Dopo le primarie del Kentucky e dell’Oregon la situazione nel partito Democratico comincia a farsi complicata.
La vittoria di stretta misura di Hillary Clinton in Kentuchy, e la convincente vittoria di Sanders nell’Oregon sono un serio campanello d’allarme per il partito democratico. Sanders che sembrava un candidato, con nessuna speranza di vittoria sta dimostrando invece di essere un osso duro, che sta mettendo in crisi la leadership della Clinton.
Più Sander cresce nei sondaggi, più l’immagine della Clinton si sbiadisce. Insomma se si ipotizzava che la crisi fosse solo nel Partito Repubblicano per colpa di Trump, è ormai evidente che anche il Partito Democratico inizia a dividersi.
La Clinton vede il suo consenso diminuire, tanto da essere costretta a far tornare il “suo Bill” per raccogliere consensi, una mossa da molti giudicata simbolo di debolezza.
Gli stessi inviti dei democratici a Sanders di non continuare la sua campagna elettorale, il divario di delegati con la Clinton sembra incolmabile, almeno di assistere ad un crollo verticale di Hillary, dimostra quanto Sanders stia corrodendo il consenso elettorale della Clinton. Questa precarietà di immagine di Hillary, potrebbe influire sulla scelta dell’elettorato, allontanandolo dl voto.
A soffiare sul fuoco c’è stato lo scontro in Nevada per la scelta nominale dei candidati che dovranno partecipare alla Convention democratica. Un duro scontro, anche fisico, tra i sostenitori di Sanders e quelli della Clinton. Ovviamente tutto è finito sui social network, creando un forte imbarazzo tra i Democratici. Quindi un partito quello democratico che inizia a spaccarsi, con il rischio che questa spaccatura arrivi anche durante la Convention di Philadelphia, il che non sarà un bel segnale.
In Casa Repubblicana “The Donald” Trump ormai veleggia tranquillo verso la nomination, continua a “spararle grosse” l’ultima quella di voler incontrare il leader della Corea del Nord Kim-Jong-un, nel frattempo si cerca di riunire tutte le frange del partito per sostenerlo.
I sondaggi sulle elezioni prevedono un testa a testa Trump- Clinton, ma soprattutto vedono un Bernie Sanders sicuramente vincente su Trump o qualsiasi altro candidato repubblicano. Forse qualcuno in casa democratica comincia a pensarci su.
di Gianfranco Marullo
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