Elezioni USA 2016. Con una mossa a sorpresa “The Donald” Trump sarà ricevuto dal Presidente de Messico Enrique Pena Nieto.
Sicuramente il tema sarà quello dell’immigrazione clandestina negli USA. Gli ultimi giorni hanno visto un Trump, meno violento, più possibilista, verso il problema dell’immigrazione clandestina, proveniente da Centroamerica soprattutto dal Messico.
Quindi un cambiamento di rotta, oppure, un estremo tentativo di risalire nei sondaggi che lo vedono perdente quasi ovunque contro Hillary Clinton? Secondo gli analisti elettorali USA, Donald Trump non è ancora un candidato completamente sconfitto.
Certo è difficile ipotizzare una rimonta di Trump, la Clinton è chiaramente favorita, ma ci sono ancora più di due mesi. ed è quindi possibile immaginare scenari in cui Trump raggiunga e sorpassi la Clinton. Intanto l’effetto Convention dei sue candidati si sta affievolendo, e quindi è possibile che nell’elettorato possa aumentare il numero degli indecisi, o ridursi la “fiducia” nel candidato.
Il mese di settembre diventa quindi fondamentale per i due Candidati. Hillary Clinton deve mantenere, se non accrescere, il suo vantaggio, considerando però che secondo molti analisti non è lei che vince, ma è Trump che perde, ovvero l’elettorato non sembra fidarsi di Trump.
Occorre anche aggiungere che ci saranno i famosi faccia-a-faccia televisivi, che se non decisivi come un tempo, possono spostare comunque un certo numero di voti.
Quindi Donald Trump deve recuperare prima possibile almeno tre o quattro punti nei confronti della Clinton. Il candidato del GOP deve sfruttare al massimo questo periodo, anche perchè, secondo gli analisti, nel mese di ottobre, 30 giorni prima delel elezioni, i sondaggi si spostano di poco, il voto dell’elettorato è ormai polarizzato ed è molto difficile sovvertire le previsioni.
Considerando le difficoltà della Clinton, con i sospetti sull’emailgate ed il suo ruolo nella crisi di Bengasi, ma soprattutto l’immagine di essere insieme al marito Bill, completamente inserita nel mondo di Wall Street, rappresentante quindi dell’oligarchia finanziaria, Trump potrebbe ancora sperare di combattere la battaglia per le elezioni senza partire praticamente sconfitto.
Certo i sondaggi dei singiolo stati sono più accurati, e quindi il margine di Clinton su Trump sembra difficile da recuperare, ma è anche vero che la vittoria nelle elezioni presidenziali si gioca su un piccolo numero di Stati, e su questi Trump deve puntare.
L’incontro con il Presidente del Messico, anche se in forma privata, rientra quindi nella fase di ricorsa alla Clinton. Un possibile supporto dell’elettorato “ispanico-latino” è molto importante, soprattutto in stati come la Florida, uno degli Stati fondamentali per la vittoria.
Non va dimenticato che Trump, partito come un outsider, ha sbaragliato i suoi diretti concorrenti nel Partito repubblicano, tutti ampiamente appoggiati dell’establishment del GOP, non è da escludere quindi che in qualche modo tovi il modo di recuperare lo svantaggio.
Il problema rimane quello del suo partito, il GOP, che sembra più intenzionato ad investire i fondi nelle campagne elettorali del Senato che appoggiarlo alla Presidenza.
Insomma qualche carta da giocare Trump sembra averla. Difficile ma non impossibile.
Scrivi