26/08/2012, Stadio Olimpico. La Roma di Zeman fa il suo esordio in campionato contro il Catania, pareggiando 2-2. In porta c’è Stekelenburg, il terzino destro è Piris ed in panchina siede Tachtsidis.
Nella rosa di quell’anno troviamo anche Goicoechea, per dire. Al termine della stagione i giallorossi chiuderanno al sesto posto in campionato con 62 punti e con una delle difese più battute (56 gol subiti). Un altro anno da dimenticare in fretta, dopo che anche in quello precedente la Roma aveva fallito. Se vogliamo però, qualcosa di buono c’è stata. Con Zeman hanno fatto il loro esordio in Italia sia Castàn che Marquinhos, con il primo ormai punto fermo dell’attuale Roma, ed il secondo che, preso per 4,5 milioni in totale (1,5 per il prestito e 3 per il riscatto), è stato rivenduto a 31,4 milioni.
Certo è che, a parte queste e ben poche altre cose, quella Roma ha regalato più dolori che gioie ai suoi tifosi.
La difesa, innanzitutto. Se si subiscono così tanti gol in un anno appare evidente che qualcosa non vada. Tutta colpa di Zeman e del suo calcio offensivo? Io non credo. Se è vero che il Boemo fa giocare le sue squadre applicando una mentalità offensiva, è pur vero che i giocatori che aveva a disposizione sono difficilmente paragonabili a quelli di oggi. Il confronto De Sanctis-Goicoechea, ad esempio, non solo non regge, ma risulta davvero impietoso. Del primo possiamo apprezzare la personalità, la grande abilità nell’effettuare parate e l’affidabilità. Del secondo, se escludiamo la capacità di far ripartire l’azione velocemente, ricordiamo più errori che altro.
Discorso più o meno analogo per il confronto Piris-Maicon, con quest’ultimo che sembra essere tornato il rullo compressore sulla fascia che faceva esaltare la Milano nerazzurra.
Qualcosa è cambiato, quindi. Sono cambiati i giocatori, è cambiato l’allenatore ed è cambiata la mentalità. Insieme ai sopracitati De Sanctis e Maicon, sono arrivati Strootman, Gervinho(la cui velocità ed esplosività sono incredibili) , Benatia (vero leader della difesa che sta sfornando prestazioni aldilà di ogni ragionevole previsione), Ljajic in estate, e Nainggolan, Michel Bastos e Toloi (più altri giovani interessanti) nel mercato di riparazione.
Una vera e propria rivoluzione che ha trasformato completamente una squadra in difficoltà in una delle più belle realtà del calcio italiano, se non addirittura europeo, capace adesso di lottare per qualcosa di importante potendo contare su un organico devastante e su un tecnico molto preparato.
Eh già, perchè Rudi Garcia, che ha vinto campionato e coppa francese nella stagione 2010-2011, si sta dimostrando un ottimo allenatore che è stato in grado di trasmettere ai giallorossi grande sicurezza ed una mentalità vincente, conducendoli finora ad un secondo posto difficile da ipotizzare ad inizio campionato. Improbabile quindi che la sua Roma non arrivi in alto, e chissà che magari riesca a riportare a Roma un tricolore che manca da troppo tempo.
di Giovanni Fuiano
foto: tuttosport.com
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