Dialoghi tra uomini comuni
La panchina è sempre la stessa, l’ora anche è sempre la stessa, il parco poi, beh è sempre lo stesso. Potremmo trovarci in una non meglio identificata cittadina del nord, del centro o del sud Italia. Invece la città è sempre la stessa. Aldo è là che, con il suo giornale, sempre lo stesso, quello con le idee un po’ di destra, sempre le stesse, dialoga con il suo amico Nicola che ha il suo giornale, sempre lo stesso, quello con le idee un po’ di sinistra, sempre le stesse. Uomini nati sotto la dittatura e vissuti nella prima repubblica e pensionati nella seconda. Troppo vecchi per aver cura di qualcosa, troppo giovani per il circolo anziani, ma utili per portare a fare i bisogni ai cani.
“Aldo come va?” – chiede Nicola; “cosa ti devo dire Nicolì, sempre lo stesso!”
“Aldo che dice il tuo giornale di destra?”
La voce di Aldo si fa altezzosa “che quando andremo al governo ve la faremo vedere noi a voi uomini della sinistra!”
“E senti un po’ Nicola il tuo di giornalaccio che dice?”, chiede sardonico Aldo.
“Che quando andremo al governo noi di sinistra per voi uomini di destra finiranno i privilegi!”, risponde senza esitazione Nicola.
Caspita c’è qualcosa che non va, pensano i due.
Aldo amareggiato dice al suo amico: “Nicolì ti devo confessare che con la pensione che mi ritrovo, sempre la stessa, le spese che devo affrontare, sempre le stesse, il giornale l’ultima settimana del mese non me lo posso più permettere!”
“Alduccio caro lo dici a me che con la pensione che mi ritrovo, sempre la stessa, le spese che devo affrontare, sempre le stesse, il giornale dalla seconda META’ del mese non me lo posso più permettere!”
I due fraterni amici commiserandosi tra loro riflettono sul più classico dei luoghi comuni “stavamo meglio quando era peggio” e soprattutto che, quando si diceva “bambole non c’è una lira” il datario segnava il 26 del mese….
Ora invece stiamo messi così; chi ci doveva far star meglio ci ha fatto stare peggio e chi si è erto a difensore dei poveri non ha fatto altro che farli diventare più poveri.
Ed io cari Aldo e Nicola mentre sento sconsolato i vostri comuni discorsi, immaginando per me ed i miei figli un futuro migliore ma, vivendo un presente senza prospettiva, vedo i vostri cani correre felici e spensierati…..
E la chiamiamo vita da cani!!!
Leonardo Comple
Foto: windoweb.it
Scrivi