Rapimenti alieni: cosa si nasconde dietro le abduzioni e come riconoscere i veri abdotti

rapimenti alieniQuante volte ci siamo chiesti se davvero esistono gli alieni e se determinati fattori inspiegabili siano davvero frutto di cosiddette “interferenze aliene”o solo della  nostra fantasia?

Oggi affronteremo il tema delle “abduzioni aliene”, meglio note come rapimenti, basandoci sugli studi del dottor Corrado Malanga.

Dal 1983, Malanga è ricercatore presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Pisa e da oltre trent’anni studia tutti quei fenomeni che prendono il nome appunto di “Interferenze Aliene”.

Dopo aver collaborato con il Centro Ufologico Nazionale (Cun) ed essere divenuto responsabile del comitato tecnico-scientifico, ha abbandonato l’organizzazione a seguito di alcuni dissensi sulle sue teorie relative alle abduzioni aliene.

La sua fama di fine conoscitore del settore tuttavia non è diminuita, tanto che ad oggi è considerato universalmente uno dei “luminari” nel campo dell’ufologia.

La tesi centrale di Malanga è che le persone abdotte dagli alieni sono più numerose di quanto crediamo, “ma non ricordano il rapimento, pur portandone talora tracce fisiche, sotto forma di cicatrici che rimandano a operazioni e impianti chirurgici praticati dagli alieni”.

Per recuperare l’esperienza e capire se si è stati realmente vittime o meno dell’abduzione, bisogna ricorrere all’uso di strumenti come l’ipnosi regressiva e la programmazione neuro-linguistica.

CHI SONO GLI ALIENI? PERCHE’ RICORRONO ALL’ABDUZIONE?

Secondo lo studioso, “gli alieni non sono “fratelli dello spazio” che vengono a portare amore e pace, ma nemici dell’umanità che manipolano i terrestri per sottrarre loro l’energia di cui hanno bisogno per sopravvivere e perseguire il sogno dell’immortalità.”

“Con le abduzioni” afferma Malanga “ si servono degli umani per ricevere energia vitale e perseguire una vita molto più lunga della nostra o addirittura l’immortalità. A questo scopo depositano nel cervello degli abdotti con varie procedure le loro memorie, che potranno poi recuperare, oppure separano temporaneamente l’Anima dell’abdotto dal suo corpo e la inseriscono nel corpo dell’alieno assorbendone l’energia vitale, o ancora entrano nella mente degli abdotti con un fenomeno che assomiglia alla possessione.”

VITTIME PREFERITE DEGLI ALIENI

Gli alieni solitamente rapiscono una determinata categoria di persone: coloro i quali possiedono un’Anima predisposta, ovvero soggetti fragili (circa il 20% delle persone) ma anche i figli di genitori abdotti.

METODO FALLIBILE

Secondo Malanga, nonostante l’esperienza sul campo dei rapimenti, gli alieni a volte falliscono nei loro tentativi di abduzione. Ciò avviene quando qualcuno cerca di resistere. In questo caso, gli esseri umani inizierebbero a sviluppare i disturbi e fenomeni paranormali (fino al caso estremo della combustione umana spontanea) a causa dell’enorme dispendio di energia messo in atto per resistere all’assalto alieno.

TECNICHE PER GUARIRE DALL’ABDUZIONE

Malanga sostiene che l’abdotto sia una persona governata da altre menti e per liberarlo occorre utilizzare metodi che rimandano all’esorcismo. Una delle tecniche maggiormente utilizzate prende il nome di TCT (Triade color test).

“L’addotto in realtà è una persona la cui parte animica ha ceduto all’alieno” spiega Malanga “ lo considera il suo padrone, lo giustifica e si sente sovente gratificato dalla sua presenza. L’addotto vive un rapporto sado-masochistico con l’alieno, non tanto con quello che viene ed interferisce con lui fisicamente ma con quello che da dentro di lui tende a suggerirgli i suoi comportamenti”.

Dopo 48 ore di TCT, l’abdotto si libera di tutto ed inizia a reclamare la propria indipendenza ed autonomia, rovesciando il paradigma della sua vita che lo vedeva schiavo e rinunciatario succube con gli altri.

RIPROGRAMMAZIONE MENTALE

Dopo la liberazione dalle Entità aliene, si passa alla riprogrammazione di “Anima” la parte femminile della nostra mente. Essa consiste nel fondere le tre sfere della triade (anima, corpo, coscienza) in una sola triade, fino a quando “Anima” non rientra nel suo contenitore, perché è li che lei deve terminare la sua esperienza.

“Anima rientra nel suo contenitore ed alla fine della simulazione mentale il soggetto ha totalmente riacquisito il concetto di realtà ed ha recuperato il rapporto con il suo operatore per sempre.”

Poiché Anima parla ad archetipi, è utile parlare alla mente che dovrà tradurre i fonemi in archetipi, con storie che richiamino ad immagini “ideiche” ad alto contenuto archetipico.

Un po’ come farebbe chi usa parabole, ricche di stimolazioni che producono emozione.

EFFETTI DELL’IPNOSI

Malanga sostiene che talora lo shock provato da un abdotto in ipnosi, quando ricorda e rivive la sua adduzione, produce un effetto detto “dell’astronauta sulla luna”. “I primi astronauti, scienziati, ingegneri, piloti e militari che sono andati sulla luna, al loro ritorno, hanno cominciato a dare i numeri. Perdendo nel tempo il concetto di realtà, si sono abbandonati a dichiarazioni new aegiane, prodotte dal fatto che la loro mente non era stata preparata ad aprirsi all’universo. Certo gli astronauti avevano fatto un sacco di studi, avevano tre lauree e sapevano tutto sulla matematica, sull’astronomia e magari anche sulla religione ma quando si sono trovati di fronte al cosmo ed alla sua ampiezza, il loro cervello comandato dalla loro mente non è stato in grado di reggere al colpo” dichiara lo studioso.

COME DISTINGUERE UN FALSO RAPIMENTO

Spesso accade che soggetti dalle forti turbe psichiche si nutrano delle notizie sulla sindrome da abduction (SDA), alimentando in tal modo le loro paure e le loro incertezze.

È necessario fare chiarezza sulle differenze che esistono tra una sindrome da finto rapimento ed una sindrome da abduction.

Il finto addotto ha sempre un ottimo rapporto con i suoi rapitori alieni.

“Gli alieni sono buoni ed hanno scelto lui per qualcosa di non chiaro, ma che verrà chiarito nel tempo, in successive abduction” – dicono gli alieni stessi al soggetto rapito, quasi che l’alieno fosse una sorta di padre spirituale.

In questo contesto, gli alieni non solo vengono associati alla perfezione mentale, ma anche alla magnificenza fisica.

Non mancano inoltre fervide descrizioni di rapporti sessuali tra falsi addotti ed alieni.

Qui entra in gioco inoltre una forte componente narcisista e la necessità di ottenere consensi tra la gente.

Per Malanga, la sottile differenza tra un falso addotto ed un vero addotto sta, quindi, nel fatto che “il primo sa chi è, ma si considera poco stimato dagli altri, in realtà perché egli stesso si sottovaluta a livello inconscio. Il vero rapito, invece, non sa chi è in realtà e si presenta con grosse crisi di identità della personalità”.

La prova del nove per capire se si abdotti veri dall’ipnosi regressiva.

Grazie ad essa si capisce se una persona ha o meno qualcosa da ricordare.

TIPI DI ABDUZIONE

In conclusione, esistono tre tipologie di adduzione: la prima è la vera sindrome da adduzione (SDA), la seconda è la sindrome da falsa adduzione (SDFA) e la terza situazione è sintomatica di assenza totale di vissuti, sia reali che immaginari, riguardanti un’adduzione.

di Simona Mazza

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