Tre “r” sono quelle che hanno permesso quest’anno alle famiglie italiane di sopravvivere, secondo il novo rapporto del Censis: risparmio, rinuncia e rinvio.
I consumi sembrano essere tornati ai livelli del 1997 con un calo delle spese, nel secondo trimestre del 2012, vicino al 4%.
La crisi ha portato a ridisegnare il panorama sociale. Con 2,75 milioni di persone in cerca di lavoro nel paese, per la maggioranza giovani, si registra infatti un forte calo delle iscrizioni universitarie con un orientamento a “riposizionarsi”. I giovani si orientano verso “percorsi di formazione tecnico-professionale dalle prospettive di inserimento occupazionale più certe”.
Aumentano l’utilizzo di modelli di cooperazione a tutti i livelli con un vero e proprio boom delle imprese cooperative, le uniche in controtendenza rispetto all’aumento della disoccupazione.
Anche le famiglie reagiscono: l’83% fa la spesa andando a caccia di offerte, il 65,8% ha ridotto gli spostamenti a causa del costo della benzina, il 42% rinuncia ai viaggi. Quel che fa più riflettere tuttavia è il ritorno a forme di autogestione: 11 milioni di italiani sono tornati a produrre in casa alimenti di base come il pane e 2,7 milioni coltivano ortaggi. In crescita ovviamente il mercato dei “compro oro” con 2,5 milioni di famiglie che hanno venduto oggetti preziosi di proprietà.7
La famiglia diventa anche salvagente se si considera che il 29,6% delle famiglie ha realizzato un trasferimento economico a favore di un componente, con un esborso annuo complessivo di circa 20 miliardi di euro.
di Redazione
foto: ilsole24ore.com
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